Milano, 9 ott. (LaPresse) – “Noi vogliamo che questa gente non giochi più a calcio”. E’ iniziato con questo monito del presidente della Lega Serie B Eurobet, Andrea Abodi, in riferimento ai calciatori coinvolti nel fenomeno del calcioscommesse, la presentazione del progetto ‘Staying on side: how to stop match-fixing’ per prevenire e contrastare il fenomeno dell’alterazione illecita dei risultati delle partite di calcio. Una piaga molto diffusa a livello internazionale. Promosso da Transparency International – il network internazionale leader mondiale nella lotta contro la corruzione – il progetto è sostenuto dalla Commissione Europea in Italia dalla Lega B, nell’ambito della collaborazione con l’Epfl (l’European Professional Football League), l’associazione delle leghe professionistiche di calcio. Al progetto ha aderito anche l’Assocalciatori. Nel primo anno del progetto, oltre all’Italia, sono coinvolti la Germania con la Bundesliga, la Gran Bretagna con la Premier League, Grecia, Portogallo e Lituania per il basket. Nel corso del seminario sono intervenuti oltre al presidente della Lega B Abodi, il direttore generale Paolo Bedin, il presidente dell’Aic Damiano Tommasi, Paolo Bertaccini Bonoli di Transparency Italia e il decano dei medici sportivi italiani Alfredo Calligaris.

Abodi ha ribadito l’impegno nel “nel contrasto alle attività illecite. Un impegno che vive ogni giorno, spesso attraverso percorsi poco illuminati. Una lotta senza confini, che ha bisogno di strumenti che la giustizia sportiva non ha”. Per il presidente della Lega B “uno dei deterrenti può essere l’inasprire le pene toccando anche gli aspetti patrimoniali”. Paolo Bertaccini Bonoli di Transparency ha quindi presentato il progetto che andrà a svilupparsi su più fasi e coinvolgerà da vicino società, dirigenti e giocatori delle squadre di calcio. Si partirà con una indagine conoscitiva sviluppata con il Master in ‘Sport e intervento psicosociale’ della Università Cattolica di Milano. “Per comprendere non tanto i numeri, ma le ragioni dei comportamenti virtuosi o illeciti”, ha spiegato Bartaccini Bonoli. Risultati che saranno presentati a marzo. Ci saranno poi tre momenti di informazione e training rivolto a tutte le squadre di Serie B Eurobet. Seguirà quindi la stipula di un protocollo di prevenzione e una piattaforma telematica, con strumentazioni semplici per aiutare società e giocatori che bisogna mettere in condizione di essere tutelati.

Successivamente si terrà un evento mediatico sull’etica nel calcio a Brescia per la presentazione della ricerca, a cui prenderà parte anche qualche nome storico del calcio italiano. Infine la conferenza finale a Vilnius in Lituania dove saranno presentati i risultati del progetto da veicolare alla Commissione Europea. Bertaccini ha quindi illustrato cosa si sta facendo all’estero e in particolare in Germania dove è stato istituito la figura di un ‘difensore civico’: un avvocato ex calciatore, arbitro o allenatore che può essere consultato dai calciatori che vogliono denunciare alla Federazione tentativi di combine o di corruzione. Questo per garantire anonimato e proteggersi da ritorsioni o evitare di arrecare danni a terzi. Una figura che si sta pensando di introdurre anche in Italia.

Infine è intervenuto il presidente dell’Aic, Damiano Tommasi, che ha sottolineato il grande lavoro che l’associazione sta facendo attraverso l’ incontro con i giocatori e la visione di un filmato sul tema del match fixing. “Il problema non è chi scommette ma chi va in campo e altera i risultati. È un business enorme – spiega l’ex calciatore della Roma – e non sempre i giocatori sono in grado di distinguere quando diventa un problema. Sono passati due anni dai primi arresti, da allora ci si è accorti della gravità di un fenomeno che durava da anni. Abbiamo cercato di colpire nello smuovere le coscienze. Qualcuno lo ha fatto, ha detto di no. C’è chi ha pagato ed è stato emarginato come Simone Farina, ma che oggi è tornato nel settore giovanile scolastico della Figc”. Tommasi conclude ricordando che “spesso nel business si inserisce la criminalità organizzata e che dal fenomeno calcioscommesse ci si difende facendo squadra e mettendoci a disposizione per tutte queste iniziative”.

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