Maranello (Modena), 15 ott. (LaPresse) – “Leggo di presunti mal di pancia o di attenzione della squadra rivolta solo al 2014. Non ne voglio nemmeno sentir parlare: ci sono ancora quattro gare dove pretendo una Ferrari che lotti per il podio con la massima determinazione, da parte dei piloti e di tutta la squadra”. E’ il pensiero di Luca Cordero di Montezemolo in merito alla stagione di Formula 1 che sta volgendo ormai al termine e vede ormai Vettel sempre più proiettato verso il titolo. “Per quanto riguarda la prossima stagione abbiamo tempo per parlarne, intanto vedo con piacere che il gruppo dedicato sta lavorando intensamente e con grande concentrazione”, spiega il presidente del Cavallino a margine dell’inaugurazione della mostra ‘Ferrari Sporting Spirit’. “Tutti sanno benissimo quello che devono fare”, prosegue Montezemolo.
“Il problema non è Domenicali”. Il team principal della Ferrari, intanto, difende il suo lavoro in una stagione che vede ancora una volta il titolo Mondiale prossimo ad essere esposto in bacheca dalla Red Bull. “Domenicali è una persona che è la prima ad arrivare al lavoro e l’ultima ad uscire, si dedica per fare avere tutto ai suoi uomini e nel corso degli anni penso che abbiamo costruito le fondamenta di una squadra che dovrebbe essere la migliore di tutti”, sono le sua parole in una lunga intervista concessa al quotidiano spagnolo ‘As’.
“Se avessimo vinto nel 2012, Domenicali sarebbe stato un fenomeno, avrebbe fatto il suo lavoro. Ma se ci buttano fuori alla prima curva – prosegue Domenicali – non è che bisogna cambiare Domenicali. E non lo dico perché sono io, è un dato di fatto”. “Io non sono l’allenatore, sono l’amministratore delegato di una squadra”, prosegue il team principal della scuderia di Maranello. “Nel caso del calcio se non si vince va via l’allenatore, questo non è il caso della Ferrari. Non è che se si cambia Domenicali domani si vince. Certo – sottolinea – il mio capo può farlo e se anche lo facesse, sarei sempre grato alla Ferrari. Ma in Italia c’è un detto che dice: ‘Quando si lascia la strada conosciuta, quella nuova può essere peggiore’. Quello che posso garantire è che cerco di dare i migliori strumenti alle persone che lavorano con l’auto, la progettano, per la scelta dei piloti, gli sponsor, fare funzionare il sistema. Il mio impegno è totale, sapendo che può essere cambiato ma non con la logica del calcio”.
Una Ferrari che ha perso la possibilità di lottare per l titolo mondiale nel mese di Luglio quando non è riuscita a crescere come ci aspettavamo. Questo, in sintesi, il pensiero di Fernando Alonso sul suo campionato al magazine ‘Autosport’. “Il nostro problema è stato lo sviluppo”, è il pensiero dello spagnolo. “Non ci siamo adattati alle gomme o non siamo riusciti a compiere i passi che avevamo programmato. A luglio, in particolare, siamo arrivati in gara con aggiornamenti che erano validi sulla carta ma – aggiunge – non si sono dimostrati altrettanto tali in pista. Penso che questo abbia rallentato la crescita”.
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