Roma, 3 gen. (LaPresse) – “Noi siamo più forti dei bianconeri, non ci interessa il pareggio e vogliamo vincere. Abbiamo battuto tutte le migliori, ci manca solo la Juventus”. Francesco Totti, simbolo e capitano della Roma, si proietta alla grande sfida contro i bianconeri di domenica sera. I giocatori di Conte, spiega il ‘Pupone’ in un’intervista al ‘Messaggero’, sono riusciti a vincere due scudetti “perché sono cattivi. Hanno un gruppo forte, solido, sono tignosi, con voglia di vincere. E in più giocano da tre anni insieme. Alla Roma manca cattiveria? Un po’ sì, perché singolarmente, cioè presi uno per uno, noi siamo più forti. Loro, però, sono più forti come gruppo. La differenza tra noi e la Juve – sottolinea Totti – è che loro si conoscono da più tempo, e poi hanno vinto e le vittorie ti aiutano a crescere. E chiunque arriva alla Juve sa che deve vincere. E sa che lì, in un modo o nell’altro, vince”.

L’attaccante non risparmia una ‘frecciata’ ai bianconeri: “Qualche aiutino ce l’hanno sempre: l’evidenza è quella c’è poco da fare. Volontario o involontario? Involontario, spero. Ma dopo una, due, dieci volte devi stare sempre attento…”. Tra Juventus e Roma, continua, “stavolta sarà una partita divertente, tra due squadre che giocano a pallone e a viso aperto. Sarà un confronto duro, ma noi andiamo lì per vincere: il pareggio non ci interessa perché abbiamo la possibilità di battere anche la Juve. Del resto, abbiamo vinto contro tutte le altre grandi, cimancano solo loro”. In quanto all’obiettivo scudetto, il giocatore chiarisce: “Ora è presto per parlarne, manca tutto il girone di ritorno. E normale che se a marzo, aprile saremo ancora così a due, tre punti ci devi pensare, non puoi nasconderti. Io spero di stare davanti alla Juve ma anche se resti a tiro di una partita va bene: al ritorno loro dovranno venire all’Olimpico. Se vai ameno otto, invece, diventa tutto più difficile perché la Juve è una schiacciasassi”.

Il capitano giallorosso elogia quindi il lavoro del tecnico Garcia: “Ha influito tantissimo, è riuscito a compattare un gruppo sfaldato, all’interno del quale ognuno pensava a se stesso. Quando non c’è un gruppo, fai poco. Comeprima cosa lui ha portato il rispetto reciproco tra i giocatori e poi verso di lui. Ci ha rimesso in piedi e tutti sulla stessa strada con un unico obiettivo, riportare la Roma in Europa”. E confessa di essere rimasto sorpreso da “un po’ tutti” i compagni di squadra. “Strootman non lo conoscevo proprio e non pensavo mai fosse così forte. Gervinho l’avevo visto due-tre volte all’Arsenal, ma da vicino è una belva. Se facesse pure gol sarebbe Cristiano Ronaldo e la Roma non lo avrebbe mai preso. Maicon è un matto scocciato e un campione di livello internazionale. Con De Sanctis ho fatto il militare, sapevo chi fosse: una persona che trasmette positività e fiducia. Per vincere servonogiocatori così”. Entrando in tema futuro, Totti spiega esclude di diventare un giorno allenatore (“No, non mi ci vedo”) e di essere convocato per il grande appuntamento in Brasile: “Prandelli già lo sa chi deve portare al mondiale”. E aggiunge: “Tanto so che non mi porterà…”.

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