Torino, 16 feb. (LaPresse) – “Non è che mi aspettassi risposte particolari, i ragazzi me le danno quotidianamente, a volta capitano situazioni in cui si deve alzare la voce per non smarrire la via maestra”. Antonio Conte ai microfoni di Sky Sport è tornato sul richiamo nei confronti della sua squadra all’indomani del pareggio con l’Hellas. “Penso che dopo Verona per come si era verificato il pareggio era giusto che non passasse inosservato se vogliamo crescere – ha proseguito l’allenatore della Juventus – Ho fatto notare che certi punti non vanno persi per strada se puntiamo a fare qualcosa di storico cercando di vincere il terzo scudetto consecutivo. Vincere per tre anni e mantenere la concentrazione non è semplice per nessuno. Cerco di tenere alta la tensione”, ha concluso l’allenatore salentino.
REPLICA A CAPELLO – Conte risponde per le rime a Fabio Capello, che aveva criticato la sua scelta di riprendere la squadra dopo il pareggio della scorsa settimana con l’Hellas Verona. “Forse a qualcuno dà fastidio che questa squadra stia superando quello che lui ha fatto in quei due anni. Non mi sembra ci fosse un grande gioco o fosse una Juventus memorabile, mi ricordo la Juve di Lippi e Trapattoni, quella di Capello la ricordo perché le sono stati revocati due scudetti”. “Io rispetto tutti anche chi dice fesserie – ha aggiunto l’allenatore bianconero senza citare l’attuale ct della Russia – Mi riferisco a quelli che vogliono fare i maestri senza conoscere l’ambiente in casa degli altri. Preferirei si facessero più i fatti loro, sarebbe più opportuno, a volta c’è più puzza in casa loro”.
I FISCHI A GIOVINCO – “Trovo ingiusto il clima che si è creato nei confronti di Giovinco, non riesco neanche a darmi una spiegazione. L’amarezza è tanta che non voglio neanche parlarne, ognuno si deve fare il proprio esame di coscienza”, così Conte in merito ai fischi ricevuti da Sebastian Giovinco all’uscita dal campo nel corso della sfida con il Chievo Verona.