Napoli, 18 feb. (LaPresse) – Una battuta di Gene Gnocchi al Processo del Lunedì (“Può fare l’ambasciatore solo per la Colombia e per il cartello di Medellin”, ndr) fa andare su tutte le furie Diego Armando Maradona, che arriva a minacciare querela nei confronti del comico emiliano. “Da parte nostra non abbiamo percepito nessun tono sarcastico – spiega Pisani – abbiamo presentato querela, è stato associato il nome di Maradona ad organizzazioni criminali, da cui noi prendiamo le distanze”.

“Capisco l’avvocato Pisani, ma bisogna tenere conto anche del contesto, era nell’ambito di un pezzo in cui ho preso in giro pure il presidente della Repubblica Napolitano. Tra l’altro il cartello di Medellin non esiste più dal 1993”. Gene Gnocchi, intervenuto a Radio Marte, chiede scusa e spiega la sua frase. “Ho fatto questa battuta perché De Laurentiis aveva ipotizzato di prendere Diego come ambasciatore del Napoli nel mondo. Ho anche interpretato un personaggio, posso capire l’avvocato Pisani, ma vorrei riportare tutto in un ambito scherzoso. Non ho mai pensato che Diego si possa associare a dei narcotrafficanti”, spiega.

Gnocchi non si sottrae alle critiche di parole offensive: “Se la gente ha capito questo, è colpa mia. Quindi mi scuso pubblicamente nei confronti di Diego Maradona e di Napoli. Comunque invito tutti a rivedersi il pezzo, era improntato sull’ironia, magari è riuscito male. Non ho nulla contro Maradona e contro Napoli. Chiarirò pure domenica nel corso de La Domenica Sportiva. Diego può sicuramente fare l’ambasciatore del Napoli nel mondo”.

La querelle sembra chiudersi qui, con Pisani che dichiara: “Le scuse sono necessarie. Chiamerò Maradona, riferirò del gesto di Gnocchi e sarà apprezzato moltissimo. Sicuramente l’animo sarà diverso e speriamo di comporre bonariamente l’equivoco”.

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