Di Andrea Capello – Sochi (Russia), 18 feb. (LaPresse) – Missione compiuta. L’Italia centra l’obiettivo prefissato dal presidente del Coni, Giovanni Malagò: portare a casa una medaglia più di Vancouver 2010. Il numero uno dello sport italiano deve fare un monumento ad Arianna Fontana che oggi ha trascinato la staffetta azzurra femminile dello short track alla medaglia di bronzo. La sesta complessiva dell’Italia in questi Giochi (una in più rispetto a quelle vinte in Canada anche se manca ancora l’oro). Per la fuoriclasse di Sondrio si tratta del quinto podio olimpico, il terzo a Sochi dopo l’argento nei 500 metri ed il bronzo nei 1500. Un bottino che la inserisce tra la grandissime dello sport italiano a cinque cerchi.
Per la staffetta di short track al femminile invece, dopo la delusione di Vancouver, si torna sullo stesso gradino del podio di Torino 2006 dove la Fontana era la ‘baby’ del gruppo mentre ora ne è la trascinatrice. La gara a squadre delle funambole del ghiaccio è un saliscendi di emozioni. L’Italia, causa un contatto fra la stessa Arianna ed una coreana, sembra fuorigioco. Prima di cadere l’azzurra ha però lo scatto necessario per toccare la compagna Lucia Peretti per il cambio. Il quartetto tricolore resta quindi in corsa ed al traguardo, dopo un minuto interminabile nei quali i giudici analizzano la gara nei particolari, arriva la lieta notizia. Cina, seconda al traguardo, squalificata ed Italia che sale sul terzo gradino del podio alle spalle di Corea del Sud e Canada per il tripudio del gruppo tutto ‘made in Sondrio’.
“Siamo partite bene – dice la capitana Fontana – All’inizio eravamo convinte di potercela giocare. Dopo la caduta non abbiamo mai mollato ed abbiamo cercato di continuare ad andare forte perché nello short track può succedere di tutto ed alla fine è arrivata la squalifica della Cina. Siamo contente è andata bene così”. La soddisfazione è immensa anche per le altre ragazze del quartetto italiano. “E’ bellissimo salire sul podio tutte insieme – argomenta Elena Viviani – siamo super contente. Sapevamo di potercela giocare con il Canada ma comunque è una soddisfazione immensa”. Al settimo cielo pure Lucia Peretti. “Questo bronzo è una grande gioia – spiega – avere in squadra un’atleta come Arianna (Fontana, ndr) è uno stimolo per tutte noi”. Chiude Martina Valcepina. “Una medaglia olimpica è un sogno che si avvera”. Per la Fontana l’avventura non è ancora conclusa, restano infatti i 1000 metri “la gara più dura e difficile ma questo bronzo mi dà la carica”. Se il ‘Triplete’ della bionda futura signora Lobello è già storia il poker la farebbe entrare nella leggenda.