Dall’inviato Andrea Capello
Sochi (Russia), 21 feb. (LaPresse) – L’Italia entra pure nel medagliere del doping ai Giochi Olimpici di Sochi. Il ‘merito’ è di William Frullani, frenatore del bob a 4 pilotato da Simone Bertazzo in gara sabato e domenica, trovato positivo alla dymetylpentylamine in un controllo effettuato al Villaggio Olimpico il 18 febbraio. Le controanalisi, richieste dall’atleta, hanno confermato l’esito del primo controllo determinando il suo immediato allontanamento dalla delegazione italiana a Sochi. Frullani si è difeso spiegando di aver acquistato un integratore via web su un sito americano ignorando il fatto che al suo interno fosse contenuta la sostanza proibita in questione (uno stimolante della categoria S6 per il quale non sono previste sanzioni pesanti e potrebbe arrivare anche solamente una nota di biasimo, ndr). La brutta figura però resta.
“Il trionfo della leggerezza e dell’illogicità”, lo ha definito il presidente del Coni, Giovanni Malagò, raccontando poi di essere stato a conoscenza del fatto già ieri sera. “Quando il capo missione Carlo Mornati mi ha detto che ci sarebbe la possibilità di una sorpresa negativa per qualche ora siamo stati agitati – ha ammesso – anche perché non si sapeva chi fosse l’atleta in questione”. “Successivamente – ha aggiunto – è uscito il nome di Frullani del quale abbiamo il massimo rispetto ma che non aveva ancora gareggiato”. Secondo il presidente del Coni “prendere un integratore senza ulteriori certificazioni di specificità è una follia”. Il numero uno dello sport italiano ha assicurato che verranno fatti “i passi necessari per dare giusta chiarezza a questa vicenda”. Domani comunque il bob a 4 dell’Italia potrà regolarmente gareggiare. L’Italia infatti ha chiesto la sostituzione dell’atleta con la riserva Samuele Romanini, ricevendo il nulla osta del Cio.
Quello di Frullani è il primo caso di un italiano trovato positivo ad un controllo nel corso di un’Olimpiade invernale. Lo stesso era accaduto nelle ultime due edizioni dei Giochi estivi a Pechino 2008 con il ciclista Davide Rebellin (epo) ed Alex Schwazer, campione olimpico in carica della 50 km di marcia, a Londra 2012. Frullani era passato al bob nel 2012 dopo una carriera spesa nelle prove multiple dell’atletica leggera. Nato a Prato il 21 settembre 1979, detiene il primato italiano di eptathlon indoor e, fra le altre cose, ha partecipato a due edizioni dei campionati europei di atletica leggera nel 2002 e nel 2006. La notorietà al grande pubblico, purtroppo, è arrivata però con la macchia del doping.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata