Parigi (Francia), 15 apr. (LaPresse) – La Corte d’Appello della Fia ha respinto il ricorso presentato dalla Red Bull contro la squalifica di Daniel Ricciardo nel Gran Premio d’Australia, nel quale l’ex pilota della Toro Rosso era arrivato secondo. La squalifica era arrivata in quanto la monoposto dell’australiano aveva superato il limite consentito di flusso del carburante, fissato a 100 kg. “La Corte, dopo aver sentito le parti in causa ed esaminato le loro osservazioni – recita il comunicato della Fia – ha deciso di supportare la decisione dei Commissari Sportivi che hanno stabilito di escludere la Red Bull numero 3 dal risultato del Gran Premio d’Australia 2014”. Il verdetto è arrivato dopo un’audizione durata circa sei ore nella sede parigina della Fia da una giuria composta da cinque persone (Harry Duijm, Rui Botica Santos, Philippe Narmino, Antonio Rigozzi, Jan Stovicek).
In una nota, la scuderia ‘con le ali’ dichiara di “accettare la sentenza della Corte d’Appello Internazionale” pur essendo “delusa dalla decisione”. “Non avremmo fatto appello se non avessimo avuto delle ragioni molto forti – ha spiegato la Red Bull – Abbiamo sempre creduto di aver seguito il regolamento nel Gran Premio d’Australia 2014. Siamo dispiaciuti per Daniel Ricciardo a cui non verranno assegnati i 18 punti, pensiamo che li meritasse. Noi continueremo a lavorare molto duramente per accomulare quanti più punti possibile per la squadra, per Daniel e per Sebastian, in tutta la stagione”.
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