Europa League: Juve fuori a testa alta, 0-0 nel ritorno e Benfica in finale

Torino, 1 mag. (LaPresse) – Il sogno della Juventus di giocare la finale tra le mura amiche si infrange dinanzi al muro difensivo, all’esperienza e alla furbizia del Benfica capace nel finale di resistere in nove contro undici. La squadra portoghese difende con le unghie e con i denti lo 0-0 e alla fine ottiene il pass per giocarsi il titolo contro il Siviglia in questo stesso stadio il prossimo 14 maggio. Una Juve che ce l’ha messa tutta sospinta da un pubblico dello Juventus Stadium a tratti commovente, ma che alla fine paga a caro prezzo la sconfitta per 2-1 subita al Da Luz di Lisbona. I ragazzi di Conte avrebbero meritato maggior fortuna, perché nell’arco delle due partite hanno dimostrato di non essere inferiori al Benfica, tutt’altro. I portoghesi sono stati più concreti all’andata, ma nel ritorno a parte un paio di occasioni all’inizio del primo e del secondo tempo sono stati letteralmente schiacciati da una Juve coraggiosa e alla quale è mancato soltanto il gol. Per la squadra bianconera una serata amara, anzi amarissima, ma che può essere cancellata con l’appuntamento con la storia di lunedì quando battendo l’Atalanta si fregerà del terzo scudetto consecutivo.

In uno Juventus Stadium dall’atmosfera elettrica ed esaurito in ogni ordine di posto, Conte si affida alla formazione migliore che in questo momento gli dà le maggiori garanzie: in difesa davanti a Buffon giostrano Caceres, Bonucci e Chiellini, A centrocampo con Pirlo e Pogba c’è il recuperato Vidal, con Lichtsteiner e Asamoah sulle fasce. In attacco Tevez e Llorente. Non mancano le sorprese nella formazione del Benfica rispetto all’andata, in porta non c’è Artur ma gioca Oblak. Confermata la difesa, a centrocampo Jesus schiera Amorim al centro e il recuperato Gaitan a sinistra. In attacco il bomber Lima al posto di Cardozo. Pronti via e come all’andata Benfica subito pericoloso con Rodrigo che su una rimessa lunga di Pereira in area di rigore calcia a botta sicura ma Lichtsteiner respinge davanti a Buffon. I portoghesi giocano tranquilli e forti del vantaggio conseguito all’andata e sorprendono una Juve ci mette un po’ a mettersi in moto. Al 7′ però primo pericolo creato dai bianconeri con un destro dal limite di Pirlo deviato in angolo da Oblak. La Juve inizia a crescere e a installarsi con sempre maggior continuità nella metà campo del Benfica, al 19′ ci prova Vidal con una mezza girata su cross di Pirlo con la palla che termina sulla parte alta della rete. Al 23′ palla buona per Tevez che servito da un colpo di testa di Llorente gira alto da centro area. In mezzo al campo giganteggia un Pogba formato extralusso, il francese recupera una quantità industriale di palloni e prova anche un paio di conclusioni dalla distanza poco fortunate. Come poco assistito dalla dea bendata è Vidal al 39′ quando con pallonetto di testa su cross del solito Pogba manda la palla di un soffio a lato. Prima dell’intervallo altro brivido in area del Benfica, con un colpo di testa di Bonucci su punizione di Pirlo quasi dal calcio d’angolo che termina fuori di poco. Poi è ancora Vidal a sfiorare il gol con un colpo di testa che Luisao salva sulla linea a portiere ormai battuto.

Al rientro in campo dopo l’intervallo le due squadre trovano un autentico diluvio ad attenderle, la partita diventa una vera e propria battaglia. Dopo cinque minuti occasionissima per il Benfica, ancora con Rodrigo che da centro arerà calcia alto un rigore quello che è di fatto un rigore in movimento. Il numero 19 dei lusitani è ancora pericoloso in contropiede al 10′, bravo Buffon ad anticiparlo in uscita. Pirlo prova a scuotere la Juve con una ‘maledetta’ dai 30 metri che per poco non sorprende Oblak. Al 20′ episodio dubbio in area del Benfica, con un colpo di testa di Llorente che carambola sulla mano di un difensore. L’arbitro non fischia, ma poco dopo fa comunque esplodere lo Juventus Stadium quando espelle per doppia ammonizione il rude Enzo Perez. Jesus nel corre ai ripari e toglie Rodrigo per inserire un altro centrocampista, Andrè Almeida. Conte si gioca il tutto per tutto, fuori Bonucci e dentro Giovinco. I bianconeri ora difendono a quattro, Asamoah che scala sulla linea dei terzini. Escono poi Llorente e Vidal ormai esausti, dentro Osvsaldo e Marchisio. Il finale è un assedio, al 35′ viene annullato un gol a Osvaldo per un fuorigioco di Pogba autore dell’assist. I portoghesi provano a perdere tempo ad ogni occasione e questo fa innervosire la panchina della Juve, si arriva quasi ad un parapiglia generale con Vucinic e Markovic protagonisti, entrambi vengono espulsi dalla panchina. Sei i minuti concessi da Clattenburg, l’ultima occasione è per Pirlo con una punizione dai 25 metri respinta dalla barriera. Il sogno di giocare la finale in casa si infrange sul più bello, a Torino tornerà il Benfica ma la Juve esce comunque a testa alta dalla manifestazione.