orino, 4 mag. (LaPresse) – Le pagelle della Juventus, campione d’Italia 2013/14.
PORTIERI
Gianluigi Buffon (32 presenze): Nell’anno del Mondiale il capitano della Juventus si conferma la solita certezza e gli anni sembrano non passare. Coperto da una difesa saracinesca, nelle occasioni in cui è chiamato in causa si conferma spesso decisivo come quando para un calcio di rigore a Calaiò contro il Genoa. Voto 8
Marco Storari (4 presenze): Tre presenze da titolare e una, contro la Lazio, in cui è chiamato in causa dopo l’espulsione di Buffon. Non fa mai rimpiangere il titolare e capitano della squadra. Sarebbe titolare in buona parte delle squadre del campionato, ma accetta con serenità il suo ruolo di ottimo guardaspalle. Voto 6.5
DIFENSORI
Andrea Barzagli (24 presenze): Rispetto all’anno scorso quando era stato il giocatore con il maggior numero di presenze, il difensore toscano è costretto a una serie di stop prolungati a causa di un fastidioso problema al polpaccio che gli fa saltare una serie di partite decisive. Quando non c’è però si sente, la sicurezza che infonde al reparto e continuità di rendimento sono ormai un suo marchio di fabbrica. Voto 7,5
Leonardo Bonucci (27 presenze, 2 gol e 3 assist): Dopo l’anno della consacrazione, quello della conferma. Nell’anno del Mondiale il centrale bianconero si impone sempre di più come difensore spietato, leader in campo e fuori. Piedi da centrocampista, è il regista aggiunto della squadra, quello spesso chiamato ad iniziare l’azione quando Pirlo viene marcato a uomo. Segna anche due gol e distribuisce tre assist per i compagni. Voto 8,5
Giorgio Chiellini (29 presenze, 3 gol e 3 assist): E’ ormai diventato uno dei migliori centrali del Mondo. Fisicità strabordante, grande carica e leadership verso i compagni. Nel momento decisivo della stagione regge la baracca insieme a Bonucci a Ceceres mantenendo un rendimento costante in una serie di partite ravvicinate. Si conferma efficace anche in zona gol. Voto 8
Angelo Ogbonna (14 presenze): Si porta il pesante fardello di una valutazione elevate nell’accordo estivo con il Torino. Il centrale di origini nigeriane fatica ad entrare nei ritmi della squadra di Conte, spesso appare titubante e privo della necessaria personalità per guidare il reparto. Ha l’età dalla sua, le qualità ci sono e deve solo farle emergere. Voto 6
Federico Peluso (8 presenze, 1 gol e 1 assist): Penalizzato da un infortunio che lo tiene fuori nel momento decisivo della stagione, trova poco spazio ma quando è chiamato in causa non fa venir meno il suo contributo. Jolly prezioso per Conte sia come esterno di sinistra che come centrale al posto di Chiellini, segna anche un gol. Voto 6,5 Martín Cßceres (15 presenze): Rincalzo di lusso, sia come difensore che come esterno, nel finale di stagione diventa praticamente un titolare aggiunto. Non manca qualche defaillance di tanto in tanto. Con l’infortunio di Barzagli nel mese a cavallo tra marzo e aprile gioca una serie di partite ravvicinate tra campionato e coppa sempre ad ottimi livelli. Voto 7
Stephan Lichtsteiner (24 presenze, 2 gol e 7 assist): Il pendolino svizzero si conferma ancora una delle certezze di Conte. Instancabile nel suo correre su e giù lungo la fascia destra, micidiale negli inserimenti in area avversaria. La metà dei gol rispetto all’anno scorso, ma si riscopre prezioso nel ruolo di uomo assist soprattutto quando deve innescare il totem Llorente in mezzo all’area di rigore. Voto 8
CENTROCAMPISTI
Paul Pogba (33 presenze, 7 gol, 6 assist): La consacrazione di un grande campione e di un potenziale fuoriclasse. Dopo la scorsa sorprendente stagione, il fenomeno francese soffiato al Manchester Utd da Marotta e Paratici per pochi euro è diventato il possibile crack del prossimo mercato con valutazioni che si aggirano già intorno ai 70 milioni di euro. Personalità incredibile per un giocatore di appena 20 anni, ha doti fisiche e tecniche eccezionali. Ha già segnato più gol rispetto allo scorso anno, titolare ormai inamovibile. Per i prossimi dieci anni il centrocampo bianconero dovrebbe essere in buone mani, anzi piedi, ma le sirene miliardarie di Psg e Real Madrid potrebbero anche portare lontano da Torino. Voto 9
Claudio Marchisio (26 presenze, 3 gol e 1 assist): Il Principino bianconero di fatto salta buona parte della prima fase della stagione a causa di un infortunio al ginocchio. Perde il posto da titolare a scapito di Pogba, le voci di mercato lo vogliono inseguito da importanti club stranieri, ma nel momento cruciale della stagione cresce di rendimento e di efficacia anche in zona gol. Sua una delle reti più pesanti, a Sassuolo sull’1-1, quando da il là alla rimonta che di fatto consegna lo scudetto ai bianconeri. Centrocampista tuttofare, Conte lo schiera anche sulla fascia, sulla trequarti e anche come regista basso quando deve rifiatare Pirlo. Resta un punto fermo dello scacchiere tattico di Conte. Voto 8
Andrea Pirlo (28 presenze, 4 gol, 6 assist): Altra grande stagione per il ‘Maestro’, come lo chiamano gli inglesi. Si conferma a livelli altissimi tenendo conto del triplo impegno campionato-Champions-Europa League e senza tralasciare la Nazionale nell’anno del Mondiale. Con 4 gol e 6 assist è sempre decisivo per la qualità del gioco e per la sicurezza che infonde ai compagni. Basta solo la sua presenza per far girare alla perfezione l’orologio bianconero. Voto 9,5
Kwadwo Asamoah (32 presenze, 2 gol, 3 assist): Ormai il titolare della fascia sinistra bianconera, vince il suo secondo scudetto in due anni con un rendimento in crescendo. Garantisce sempre spinta e presenza fisica in mezzo al campo, deve ancora limitare qualche amnesia di troppo in fase di copertura. Voto 7.5
Arturo Vidal (32 presenze, 11 gol, 5 assist): Alla terza stagione in bianconero il cileno riesce nell’impresa di giocare una stagione migliore di delle due precedenti. Soprattutto all’inizio è il vero trascinatore della truppa di Conte sia tecnicamente che moralmente. Con 11 gol quando mancano ancora 3 partite dalla fine si conferma il terzo miglior marcatore della squadra. Corteggiato anche lui dai più grandi club europei, è un autentico valore aggiunto per qualità e intensità. Voto 10
Simone Padoin (19 presenze): Soldatino prezioso su cui Conte può contare a occhi chiusi. Nelle rare occasioni in cui viene chiamato in causa difficilmente tradisce. Voto 6
Mauricio Isla (18 presenze, 2 assist): Ancora non si è visto l’Isla dell’Udinese, ma il cileno quest’anno ha comunque saputo dare il suo contributo come alternativa a Lichtsteiner. Per quanto è costato dovrebbe e potrebbe dare di più. Voto 6
Simone Pepe: Un’altra stagione sfortunata, costellata dagli infortuni. Non mette mai piede in campo. S.V.
ATTACCANTI
Carlos Tevez (31 presenze, 19 gol e 7 assist). Il top player di cui la Juventus aveva bisogno in attacco. Fuoriclasse di spessore internazionale, trascina la squadra a suon di gol, assist e prestazioni sempre di altissimo livello. Micidiale in area, una furia in mezzo al campo anche quando si tratta di tornare a dare una mano in difesa. Un autentico uomo squadra, con un comportamento irreprensibile sfata anche la nomea di giocatore problematico. Un delitto che un giocatore così quasi sicuramente non andrà al Mondiale. Voto 10
Fernando Llorente (32 presenze, 15 gol, 4 assist): La grande rivelazione della stagione. Arrivato a costo zero dopo una carriera ricca di soddisfazioni nell’Athletic Bilbao, il Re Leone fatica a trovare spazio all’inizio ma quando Conte decide che è arrivato il suo momento diventa subito un punto fermo. Con Tevez forma una coppia gol di livello assoluto, i due si completano a vicenda. Micidiale di testa, letale in area, il basco dimostra di avere piedi migliori di quando si pensi. Anche lui, misteriosamente, probabilmente vedrà i Mondiali dal divano di casa. Voto 9.5
Mirko Vucinic (8 presenze, 2 gol): Inizia la stagione da titolare al fianco di Tevez ma una serie di infortuni lo costringono quasi subito a fermarsi ai box. Con l’esplosione di Llorente perde il posto e quando a gennaio si trova, suo malgrado, protagonista del ‘pasticcio’ di mercato per il mancato scambio con l’Inter per Guarin di fatto esce dalle rotazioni dell’attacco bianconero. Solo nel finale di stagione Conte torna a dargli fiducia, ma il Vucinic dei primi due anni è ormai solo un pallido ricordo. Quasi certamente in estate andrà via. Voto 6
Sebastian Giovinco (16 presente, 2 gol, 1 assist): Pupillo di Conte, trova meno spazio rispetto allo scorso anno dopo l’arrivo dei due totem Tevez e Llorente. Passa gran parte della stagione a languire in panchina, poi d’improvviso Conte lo rispolvera quando l’Apache si ferma ai box per un infortunio. La Mosca Atomica ha il merito di farsi trovare pronto, è decisivo in una partita difficile come quella di Udine e per questo si guadagna ancora di più la stima e la fiducia del tecnico. Voto 7
Fabio Quagliarella (13 presenze, 1 gol): Fatica ancora di più a trovare spazio rispetto agli anni scorso, ma quando viene chiamato in causa non fa mai mancare l’impegno, la dedizione segno di grande professionalità. Segna un solo gol, ma non è facile farsi trovare pronto dopo periodi lunghi senza vedere il campo. Voto 6.5
Daniel Pablo Osvaldo (8 presenze, 1 assist): Tornato in Italia a gennaio dopo una poco fortunata parentesi inglese, fatica a trovare la condizione ed a entrare negli schemi voluti da Conte. Appena 8 presenze in campionato e nessun gol, prestazioni non sempre all’altezza del suo effettivo valore. Ci si aspettava di più tenendo conto anche del Mondiale alle porte, a questo punto la convocazione di Prandelli non è più così scontata. Voto 6
Allenatore. Antonio Conte: Tre scudetti in tre anni, mai nessuno c’era riuscito alla guida della Juventus nell’era moderna. E’ già entrato di diritto nella storia del club bianconero, ora ci si attende da lui e dalla squadra il definitivo salto di qualità anche in Champions League. Legato da un altro anno di contratto, non ha ancora chiarito del tutto le sue intenzioni future, una cosa è certa la Juve farà di tutto per non lasciarselo sfuggire nonostante le sirene di club prestigiosi come il Manchester United.
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