Europa League: Siviglia-Benfica, a Torino l’ultimo atto. Jesus: Spezzeremo maledizione europe

Torino, 13 mag. (LaPresse) – “Quest’anno abbiamo compiuto un percorso simile a quello della scorsa stagione, arrivando in finale. Ora entrerà in gioco l’esperienza maturata. E’ il momento di spezzare la maledizione, abbiamo l’opportunità di cancellare per sempre i nostri fantasmi e questo ci darà ancora più forza. Prima o poi l’incantesimo si spezzerà, non vedo perché non potrebbe succedere qui a Torino”. Il tecnico del Benfica Jorge Jesus è convinto che la sua squadra possa spezzare la maledizione europea che dura ormai da 52 anni nella finale di Europa League in programma domani allo Juventus Stadium contro il Siviglia. Dopo aver centrato due trionfi consecutivi in Coppa dei Campioni all’inizio degli anni ’60, il Benfica ha perso tutte e sette le finali successivamente disputate nelle competizioni UEFA, ma le Aquile sembrano intenzionate a riprendere il volo e questo potrebbe essere l’anno buono. Dodici mesi fa il Benfica era arrivato alla finale, poi persa contro il Chelsea, al termine di una stagione che aveva visto la squadra in lizza su tre fronti, ma incapace di giungere al traguardo vittoriosa e i sogni di una storica tripletta erano crollati nello spazio di 15 giorni. Questa volta, le Aquile arrivano a Torino forti di due successi già in bacheca – quello in campionato e quello in Coppa di Lega portoghese – frutto di un “progetto quinquennale”, come ha sottolineato Jesus. ” Siamo già arrivati fin qui in passato e siamo più forti proprio grazie all’esperienza, sappiamo che cosa aspettarci – ha proseguito – In passato ragionavamo di partita in partita, ma da un’anno a questa parte affrontiamo le cose finale dopo finale”. A separare i portoghesi dalla conquista del terzo successo in questa competizione c’è il Siviglia, che “ha una storia importante in questa competizione”, ha sottolineato l’allenatore dei lusitani.

Una storia gloriosa che conosce bene anche Unai Emery. L’attuale tecnico del Siviglia muoveva i primi passi della sua avventura in panchina all’Almería quando gli andalusi, guidati da Juande Ramos, vinsero il torneo per due stagioni di fila nel 2005/06 e 2006/07, ma già allora quei successi avevano acceso in lui una scintilla. “Ricordo che guardai quelle partite chiedendomi che cosa avrei provato se un giorno mi fossi trovato nella stessa situazione – ha spiegato il tecnico 42enne, alla sua prima finale in assoluto – Ora lo so e farò del mio meglio per andare fino in fondo. Le occasioni capitano solo a chi sa sfruttarle e noi siamo qui proprio per questo”. E’ stato un lungo viaggio, quello del Siviglia, cominciato il 1 agosto con il terzo turno preliminare e durato ben 19 partite. Tre mesi fa la stagione del club spagnolo sembrava destinata all’anonimato, poi una striscia di 13 successi in 16 gare ha donato nuova linfa alla squadra. “Il cammino verso la finale è stato lungo, ma bellissimo – ha sottolineato Emery – Siamo già cresciuti come squadra e domani cresceremo ancora, a prescindere dall’esito della partita. Concludere il nostro viaggio con un trofeo sarebbe meraviglioso”.