Roma, 19 mag. (LaPresse) – “Ad oggi non c’è nessun segnale, con Donadoni stiamo bene. Lui adesso si prende qualche giorno, io vado in Cina per lavoro. Credo che quando torneremo non ci saranno sorprese”. Così si è espresso il presidente del Parma Tommaso Ghirardi ai microfoni Rai di ‘Radio Anch’Io Sport’ su Radio 1 parlando del futuro del suo tecnico. “Le scelte si fanno sempre assieme, Donadoni è sotto contratto – ha aggiunto – Se arriverà un grande club ne parlaremo”. A proposito dell’accesso all’Europa League, il numero uno del club emiliano ha raccontato che “comincio a realizzare oggi quello che abbiamo fatto sul campo. E’ stato qualcosa di eccezionale – ha sottolineato – Il rigore di Cerci? All’inizio ho pensato che fosse tutto finito, era l’ultimo minuto, ma il calcio è bello per questo – ha proseguito – Cerci ha sbagliato e noi siamo andati in paradiso, le emozioni sono state davvero forti. Quando ho sentito esultare i tifosi non capivo cosa stesse succedendo”. In vista del doppio impegno della prossima stagione, Ghirardi crede che “riusciremo a fare un buon lavoro, grandi svendite negli ultimi mesi non ne abbiamo fatte – ha aggiunto il numero uno del club emiliano – Pensavano che avremmo venduto Paletta e Biabiany, ma non è stato così. Sicuramente dobbiamo stare attenti ai nostri bilanci, però confido molto nello scouting della mia società nell’iniettare forze fresche all’interno di un gruppo consolidato”.
Il Parma sta investendo anche sul settore giovanile. “Credo molto nel calcio italiano, l’anno scorso abbiamo vinto lo scudetto Allievi, quest’anno siamo ai playoff con tre squadre a livello giovanile – ha sottolineato Ghirardi – Crediamo molto nei vivai, poi quando è possibile facciamo anche qualche sacrificio”. In merito a un’eventuale riduzione della Serie A a 18 squadra, la posizione del presidente del Parma è chiara. “Bisogna vedere quante sono le retrocessioni e come vengono divise le risorse in più – ha aggiunto – Se funziona adesso vuol dire che il Parma incassa 1 milione e mezzo in più e ha maggiori rischi di retrocessione. Prima bisogna riformare le categorie inferiori, quelle più in difficoltà. Dopo parliamo di come dividere quelle risorse in più che verrebbero da una riduzione in Serie A. Non sono un amante delle 18 squadre in generale”, ha concluso Ghirardi.
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