di Attilio Celeghini
Oropa (Biella), 24 mag. (LaPresse) – Enrico Battaglin onora il traguardo di Oropa, per sempre legato ad una delle più belle imprese di Marco Pantani, aggiudicandosi con una grande volata la 14/a tappa del Giro d’Italia, scattata 164 km prima da Agliè e coincisa con il primo assaggio delle Alpi. Un successo, quello del veneto, che segue quello firmato da Marco Canola, suo compagno di team nella Bardiani Csf. Per Battaglin, che si impone su Dario Cataldo (Sky), si tratta della il seconda vittoria in carriera nella corsa rosa dopo quello ottenuto nello scorso anno a Serra San Bruno. I due azzurri, entrambi nel gruppo di 21 corridori protagonisti di una lunghissima fuga, staccano di 7″ il colombiano Jarlinson Pantano. Una vocale di differenza che basta a regalare brividi di nostalgia ai tanti tifosi e appassionati assiepati sulla salita che vide, nel 1999, il ‘Pirata’ scrivere una pagina indimenticabile della sua leggenda.
Per quello che riguarda la classifica generale, Rigoberto Uran resta leader ma il dibattto è aperto: il colombiano della Omega Pharma Quick Step non è riuscito a fare quello che voleva o il suo piano era quello di limitare i danni? Sì, perché nel tratto più impegnativo della salita che porta al santuario di Oropa, la maglia rosa ha subìto l’attacco di Domenico Pozzovivo e Nairo Quintana. Alla fine, il colombiano della Movistar, in netta ripresa, rifila 25″ di distacco al connazionale, che forse accusa i primi segni di cedimento. La nuova classifica vede Uran conservare un vantaggio di 32″ sull’australiano Cadel Evans e di 1’35” sul polacco Rafal Majka (Tinkoff Saxo). Non molla Pozzovivo, quarto a 2’11”. Quintana è sesto a 3’04”
Al 12° km sono 21 i corridori a tentare la fuga. Il gruppo li lascia fare e dopo il primo Gpm della giornata, a La Serra, il distacco è di 4’20”. A Biella, addirittura, è di 5’40” il vantaggio dei fuggitivi. Ai piedi dell’Alpe Noveis, dove alla carovana attende una pendenza media del 7,9%, i battistrada vantano circa 10′ sul resto del gruppo, guidato dagli uomini della Omega Pharma Quick Step. A 50 km dalla fine, il distacco è di oltre 8′: dagli inseguitori si stacca il francese Pierre Rolland, cui si aggiunge un altro gruppetto. Davanti, Nicolas Roche prova l’allungo ed è primo al Gpm di Bielmonte. Il gruppo della maglia rosa ci arriva, invece, un gap di 5’48”. Ai 30 km, l’irlandese viene ripreso. A 20 km dalla fine salgono in testa Manuel Quinziato e l’olandese Albert Timmer, primi ad iniziare i 9 km della salita verso il santuario di Oropa: pendenza media del 6,2%, massima del 13%. Alle spalle del duo, il resto dei fuggitivi della prima ora. Intorno a loro, una cornice resa ancora più suggestiva dai tanti striscioni e scritte che ricordano Pantani.
La fortuna non sorride a Quinziato, costretto a fermarsi per un problema meccanico. Timmer può proseguire da solo, sulla sua scia si lanciano Cataldo e Pantano, seguiti da Cattaneo, Santaromita, Roche e Wellens. Timmer paga lo sforzo e viene ripreso, nelle retrovie si segnalano movimenti di Pozzovivo e, di conseguenza, Quintana. Si arriva alla strepitosa volata finale, dove a spuntarla è Battaglin che nell’ultimo chilometro si rende protagonista di una rimonta da urlo a spese di Cataldo. Il messaggio che arriva dal paesaggio mozzafiato in cui è incastonato il santuario è chiaro: chi pensava ad un Giro già prenotato da Uran, deve ora ricredersi. Se qualcosa è davvero cambiato, comunque, lo scopriremo domani, con la 15/a tappa: 225 km con partenza da Valdengo ed arrivo a Montecampione. Un altro traguardo inevitabilmente legato al ricordo di Pantani: qui, nel, 1998 il Pirata staccò Tonkov dopo un appassionante duello e trionfò al Giro d’Italia.
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