Dal nostro inviato Antonio Martelli.

Volta Redonda (Brasile), 9 giug. (LaPresse) – Dal Pescara di Zeman al Mondiale in Brasile: Ciro Immobile e Lorenzo Insigne in una calda e afosa serata brasiliana si sono presi il meritato palcoscenico della Nazionale e rischiano di mettere in discussione le convinzioni di Prandelli a pochi giorni dall’esordio contro l’Inghilterra. Tre gol e due assist per il neo centravanti del Borussia Dortmund. Due gol, un assist e tante altre giocate interessanti per il piccolo trequartista del Napoli. “Abbiamo fatto solo il nostro dovere, scendere in campo e dare il massimo. Noi rispettiamo le scelte del mister ed è un grande onore a 23 anni giocare il primo Mondiale”, ha detto Insigne dopo la partita nella improvvisata zona mista dello stadio di Volta Redondo. La partita di oggi “era importante come test fisico e atletico. Abbiamo lavorato tanto e il mister voleva capire la condizioni un po’ di tutti”, ha spiegato Immobile. Tra i due attaccanti l’intesa è sembrata ancora quella di due anni fa a Pescara. “Lo conosco da tanto tempo ed è normale”, ha detto il capocannoniere della Serie A. “Con Immobile abbiamo fatto un anno fantastico a Pescara e anche se sono due anni che non giochiamo insieme certi movimenti non si dimenticano”, gli ha fatto eco il gemello scugnizzo.

Con i tre gol realizzati, Immobile si candida senza mezzi termini a una maglia da titolare contro l’Inghilterra: ma con o senza Balotelli al fianco? “Bisogna chiederlo al mister. Io credo che siamo compatibili. Non è che Mario ora è una schiappa. E’ un campione che ha sempre fatto tanti gol per la Nazionale. se il mister ritiene che deve giocare lui, per me va bene”, ha replicato Immobile. Il futuro centravanti del Borussia Dortmund (“un treno che passa una volta sola”, ha definito così il suo trasferimento) è uno che capace di stare al suo posto ma è ambizioso: “Io lavoro per la squadra, il mister e i compagni. Siamo in 23 e c’è bisogno del contributo di tutti. Poi le decisioni le prende il mister, se c’è bisogno di giocare dall’inizio mi farò trovare pronto. Altrimenti se c’è da entrare dalla panchina ancora di più. Dove il mister mi terrà opportuno far giocare io darò il massimo”. Ma incalzato sulle prospettive di una maglia da titolare il 14 giugno a Manaus, Immobile non si è nascosto: “Io ci penso sempre, lavoro per migliorare. Poi l’allenatore deve fare delle scelte, ma non so se l’ho messo in difficoltà”. Intanto ha dimostrato contro il Fluminense di essere in grande forma e con il gol sempre nel sangue: “Un attaccante deve essere sempre lucido, perchè le occasioni arrivano. I tre gol sono importanti, perché ti dà fiducia e autostima. Poi io da capocannoniere so quali sono le mie potenziali, ma c’è sempre da migliorare e fare bene. Per me i gol valgono tutti”.

Non è stato da meno Insigne, che oltre ai due gol e all’assist su punizione per Immobile ha dimostrato anche una buona diligenza tattica nel dare una mano al centrocampo. “Quest’anno a Napoli ho fatto un ruolo diverso dal solito e mi ha aiutato tantissimo. Il mister stasera mi ha chiesto di aiutare a centrocampo e ho le capacità di farlo”. La bella prova delle coppia tutta partenopea ha in parte nascosto alcune pecche comunque evidenziate dalla squadra, soprattutto in fase difensiva, per cui Prandelli avrà una settimana ancora di valutazioni prima di sciogliere i nodi e decidere la formazione che affronterà gli inglesi a Manaus. “Noi stiamo facendo solo il nostro dovere, ma il merito stasera è di tutta la squadra e del gruppo che si è creato”, ha concluso Insigne.

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