Salvador (Brasile), 1 lug. (LaPresse) – L’invasore solitario di Belgio-Usa a Salvador è l’italiano Mario Ferri, noto anche come ‘il Falco’, protagonista in passato di altre iniziative simili su vari campi di calcio. Ferri indossava la sua inconfondibile maglia di Superman con un messaggio per Ciro Esposito, il tifoso del Napoli morto qualche giorno fa dopo gli incidenti di Roma dello scorso 3 maggio in occasione della finale di Coppa Italia. “Ciro vive” e “Save Favelas Children” il messaggio sulla maglietta inquadrato dalla tv brasiliana. Al momento dell’invasione il direttore di gara Haimoudi è stato costretto ad interrompere per un paio di minuti la partita. L’uomo è entrato in campo al 16′ del primo tempo allo stadio Arena Fonte Nova tra lo stupore generale. In ritardo la reazione degli steward, che hanno intercettato l’uomo e lo hanno accompagnato fuori dal terreno di gioco tra il disappunto dei due allenatori Wilmots e Klinsmann.
“Sono l’ultimo italiano rimasto agli ottavi del Mondiale”. Raggiunto da Rai Radio2 ‘Un Giorno da Pecora’, a parlare è Mario Ferri, il ‘Falco’, che con la maglietta di Superman, stasera ha invaso il campo durante la partita Belgio Usa. Il ‘Falco’ ha risposto telefonicamente a Radio2 mentre si trovava sotto sorveglianza della polizia brasiliana. “Sto davanti a 50 poliziotti, ho detto che era mia madre per rispondere”. A chi gli chiede come sia riuscito ad entrare allo stadio, Ferri risponde che “ho preso un accredito da fotografo a bordo campo e al momento giusto sono entrato. Sto facendo un reportage fotografico sulle favelas, per giornale italiano, per questo avevo l’accredito. Ero a bordo campo, e vedevo che una stewart mi guardava male. Quando mi sono tolto la maglietta e ho fatto vedere quella di Superman, ho visto che mi guardava male e sono entrato in campo”. A proposito del comportamento della polizia “non mi hanno picchiato, la polizia è gentilissima – ha spiegato l’invasore – hanno fatto entrare pure due giornalisti a cui ho rilasciato un’intervista tra inglese italiano e spagnolo…Ho deciso io di uscire perché nessuno mi stava facendo uscire”. Ferri ha spiegato di avere “un biglietto per Olanda- Costarica, un accredito per disabili per entrare. Sarebbe il colmo se tra 4 giorni riesco a rientrare in campo”. A chi gli sottolinea come avesse dichiarato di voler porre fine alle invasioni, Ferri ha ammesso. “Si, ma il pelo perde il pelo ma non il vizio. Il mio volo di ritorno? Il 9 luglio, c’è ancora tempo”.
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