Brasilia (Brasile), 12 lug. (LaPresse) – Altra figuraccia per il Brasile. La Seleçao dopo la batosta subita con la Germania crolla 3-0 sotto i colpi dell’Olanda perdendo anche la finale per il terzo posto del Mondiale e salutando la competizione organizzata in casa a testa bassa, con molte ombre e ben poche luci (forse giusto quella di Neymar). Gli ‘Orange’, già sul doppio vantaggio dopo neanche venti minuti, chiudono inveceil torneo da imbattuti, cosa mai accaduta prima alla nazionale olandese. Un primato certamente da sottolineare, ma che forse aumenta i rimpianti per la squadra di Van Gaal, apparsa questa sera nettamente superiore a un Brasile confuso, dentro e fuori dal campo, privo di idee – e anche di un minimo di orgoglio – e abbandonato perfino dal suo pubblico, che pure inizialmente l’aveva sostenuto nonostante lo shock ancora vivo dell’eliminazione arrivata per mano della Germania. Felipe Scolari per l’occasione ricorre a un moderato turnover. Il ct della Seleçao decide di schierare sulla corsia mancina il terzino del Psg Maxwell (al posto di Marcelo). Completamente stravolto il tridente. Jo prende il posto di Fred al centro dell’attacco, spazio dal 1′ anche per Willian e Ramires al posto di Hulk e Bernard. Dall’altra parte Louis Van Gaal effettua solo una modifica rispetto all’undici che ha perso ai rigori con l’Argentina: il giovane Clasie prende il posto di De Jong. All’ultimo però è costretto a dare forfait per un problema alla coscia destra anche Sneijder. Al suo posto dentro De Guzman. Neymar, indisponibile ma presente in panchina per star vicino ai compagni, strappa uno scroscio di applausi al pubblico di Brasilia, che inizialmente sostiene la formazione verdeoro. Gli unici ‘bersagliati’ da una pioggia di fischi sono il ct Felipe Scolari e la punta Fred, rimasto in panchina.

La ritrovata fiducia dei brasiliani nei confronti della Seleçao dura appena due minuti. Alla prima combinazione rapida tra Van Persie e Robben infatti la retroguardia verdeoro si apre pericolosamente, così Thiago Silva si trova costretto a stendere in corsa l’esterno del Bayern Monaco lanciato a rete. Il contatto avviene fuori area ma l’arbitro Haimoudi viene tratto in inganno e concede il calcio di rigore. Il fischietto algerino sbaglia anche nel limitarsi al cartellino giallo nei confronti del difensore del Psg, per un evidente fallo da ultimo uomo che avrebbe richiesto il rosso. Dal dischetto Robben non sbaglia, e dopo soli 3′ il Brasile si trova sotto. Non certo il miglior modo per iniziare una partita, dopo la ‘scoppola’ presa in semifinale con la Germania. La squadra di Scolari prove immediatamente a reagire, ma sul cross dalla sinistra di Maxwell sia Jo che Ramires mancano di un soffio il contatto con il pallone. Il Brasile si getta in attacco, ma sono gli Orange a raddoppiare al 17′. Sul cross dalla destra David Luiz allontana a casaccio, consegnando il pallone a Blind che stoppa di sinistro e calcia di destro sotto la traversa, rendendo inutile l’uscita di Julio Cesar. Non sono passati neanche 20 minuti che per il Brasile sembra profilarsi un nuovo incubo simile a quello vissuto al Mineirao di Belo Horizonte. La Seleçao fatica a riorganizzarsi dopo l’uno-due subito. Prova a scuoterla Oscar, ma il suo rasoterra al 21′ è troppo debole per impensierire Cillessen. Per fortuna del Brasile l’Olanda non è la Germania. L’undici di Van Gaal si limita ad amministrare il vantaggio ed attaccare quando può, come al 30′ quando la conclusione di De Guzman termina alta sopra la traversa. I padroni di casa riescono a rendersi pericolosi solo sulle palle inattive. Da una di queste al 38′ nasce l’occasione più ghiotta della prima frazione, ma né Paulinho né David Luiz da pochi metri riescono a trovare la deviazione vincente. Nuovo brivido per i verdeoro al 41′, ma sul tentativo di Van Persie dal limite dell’area Julio Cesar si fa trovare pronto. Sul dublice fischio dell’arbitro per la fine del primo tempo, una bordata di fischi da parte del pubblico si riversa sulla selezione brasiliana.

In avvio di ripresa Scolari si gioca la carta Fernandinho al posto di uno spento Luis Gustavo. I verdeoro si gettano generosamente nella metà campo olandese, ma gli Orange si chiudono bene e non concedono grosse opportunità. Jo riceve pochissimi palloni, e anche i due esterni, Willian e Ramires, appaiono in giornata no. Il ct della Seleçao prova a aumentare il tasso qualitativo inserendo Hernanes per Paulinho. Ramires tenta di riaprire i giochi al 15′, ma il suo tiro a incrociare finisce di poco fuori misura. Cinque minuti dopo ci prova su punizione David Luiz, ma i tempi in cui il difensore segnava con la Colombia portando la sua squadra in semfinale sembrano lontanissimi. Scolari tenta disperatamente anche la carta Hulk, ma il Brasile è troppo confusionario e non dà mai l’impressione di poter colpire davvero l’attenta retroguardia ‘orange’, imbattuta da due partite. Nel finale le squadre si allungano e ad approfittarne è ancora l’Olanda, che in pieno recupero cala il tris con un tocco ravvicinato di Wijnaldum, su cross rasoterra dalla destra del neoentrato Janmaat. Troppo ferma ancora una volta nell’occasione la retroguardia verdeoro. Il pubblico si spazientisce definitivamente: la Seleçao chiude il suo Mondiale nel peggior modo possibile, tra i fischi della sua stessa gente.

BRASILE-OLANDA 0-3

MARCATORI: pt 3′ rig. Robben (O), 17′ Blind (O); st 46′ Wijnaldum (O).

BRASILE: Julio Cesar; Maicon, Luiz, Silva, Maxwell; Luiz Gustavo (1′ st Fernandinho), Oscar, Paulinho (12′ st Hernanes); Ramires (28′ st Hulk), Jô, Willian. A disp. Jefferson, Bagy, Dante, Dani Alves, Marcelo, Henrique, Bernard, Fred. All. Scolari.

OLANDA: Cillessen (45′ st Vorm); Vlaar, De Vrij, Martins Indi; Kuyt, Clasie (45′ st Veltman), De Guzman, Wijnialdum, Blind (25′ st Janmaat); Robben, Van Persie. A disp. Krul, Verhaegh, Kongolo, Sneijder, Depay, Lens, Huntelaar. All. Van Gaal.

Arbitro: Djamel Haimoudi (Algeria).

Note: ammoniti Thiago Silva, Oscar, Fernandinho (B), De Guzman, Robben (O).

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