Besançon (Francia), 15 lug. (LaPresse/AP) – Con i ritiri del campione in carica Chris Froome e del due volte vincitore Alberto Contador, per Vincenzo Nibali sembrano spalancarsi sempre di più le porte del trionfo a Parigi. Lo squalo dello stretto sarebbe il primo italiano a vincere il Tour de France dopo l’impresa di Marco Pantani nel 1998. I francesi dovranno aspettare anche di più, visto che l’ultimo transalpino a vestire la maglia gialla a Parigi è stato Bernard Hinault nel 1985, preceduto dai trionfi di Laurent Fignon nell”83 e ’84. Con tre corridori nei primi sei posti della classifica generale, però, c’è almeno la possibilità di vedere un francese sul podio dopo il secondo posto di Richard Virenque nel 1997. Dopo il giorno di riposo di martedì, la Grand Boucle riprende domani con l’11/a tappa, i 187.5 km in Borgogna da Besancon a Oyonnax, seguita venerdì e sabato da due tapponi di montagna che saranno un altro banco di prova importante per la maglia gialla. Dopo quanto fatto vedere nella prima parte della corsa, Nibali potrebbe sfruttare le sue qualità di scalatore per rinsaldare ancora di più la sua leadership in classifica generale. Saranno cinque giorni durissimi: si comincia venerdì con i 197.5 km da Saint-Etienne a Chamrousse, tappa che si conclude con una terribile salita finale di 18 km. Per quanto riguarda i rivali di Nibali, Contador si è fratturato la tibia ieri nel corso della 10/a tappa, mentre Froome si era ritirato nel corso della 5/a tappa per un infortunio al polso. “Io non sono contento di quello che è successo ad Alberto e Chris”, ha detto il 29enne Nibali oggi in conferenza stampa. “Con tutti i migliori le salite sarebbero stato più belle e spettacolari”, ha aggiunto.
Nibali, vincitore della Vuelta nel 2010 e del Giro d’Italia nel 2013, ha un vantaggio di 2 minuti e 23 secondi sull’australiano Richie Porte e 2’47” sullo spagnolo Alejandro Valverde vincitore della Vuelta cinque anni fa. Seguono poi tre francesi in quattro minuti: Romain Bardet, Tony Gallopin e Thibaut Pinot. Nessuno è mai salito sul podio in un Grande Giro anche se il 23enne Bardet e il 24enne Pinot sono forti in salita. “Dobbiamo stare calmi e studiare la situazione”, ha avvertito Nibali. “I pericolo possono arrivare in qualsiasi momento”, ha aggiunto. “Porte va bene in salita, va bene a cronometro, è necessario mantenere un buona distacco su di lui”, ha detto ancora Nibali. “Anche Valverde può attaccare in qualsiasi momento”, ha aggiunto il siciliano della Astana. Nibali vuole però a tutti i costi ripercorrere le orme di Pantani dopo aver lavorato duramente tutto l’anno per questo obiettivo. Come il Pirata, l’attuale maglia gialla ama attaccare in salita e non a caso conserva come cimelio prezioso proprio una delle maglie gialle vestite dal compianto campione di cesenatico al Tour. Un regalo della mamma del Pirata in occasione del decimo anniversario della sua morte. “Sarebbe un grande onore vincere dopo di lui”, ha ammesso Nibali.
La tappa di venerdì sarà speciale per il campione siciliano anche perché capita nel centenario della nascita del due volte campione del Tour Gino Bartali, morto nel 2000 all’età di 85 anni. “Da italiano è un privilegio enorme parlare di Bartali. Sono cresciuto guardando i documentari sui grandi ciclisti del passato: le grandi vittorie di Gimondi, Bartali e Coppi”, ha detto ancora Nibali. “Sono tutti nella storia del ciclismo, come anche altri miti alla Hinault. Hanno scritto la storia di questo sport”, ha concluso.
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