Roma, 15 lug. (LaPresse) – “In questi giorni ho sentito tanti interventi, anche di persone con cognomi importanti, capisco che la logica dl confronto dal basso sia più di certe persone che non di altre che hanno una logica di nomine e titolarità date da società per azioni ma questa è un’associazione, non una società”. Parole del presidente dimissionario della Figc, Giancarlo Abete, pronunciate nel corso del Consiglio Nazionale del Coni. Una sorta di risposta alle frasi di Andrea Agnelli e Barbara Berlusconi che nei giorni scorsi avevano ‘bocciato’ l’eventuale candidatura di Carlo Tavecchio, numero uno della Lega Dilettanti, alla presidenza della Federcalcio spingendo invece verso un cambiamento che, a loro dire, arriverebbe da figure più giovani e nuove. Il numero uno della Federcalcio si dice contrario all’eventualità del commissariamento: “Concettualmente sono sempre stato contrario – dice – sono espressione dall’alto e non dal basso”.
Abete ricorda come: “Nel 1997 la Figc fu commissariata perche’ c’era una norma di clausola di largo consenso che non consentiva di vincere neanche con una maggioranza di oltre il 93%. Oggi c’e’ un sistema di regole che premia il maggior numero di voti e nel Paese ci sono amminsitrazioni governate con maggioranze di gran lunga più basse rispetto a quella assoluta”. “L’importante e’ che si svolga una competizione democratica – conclude Abete – Le logiche verticistiche basate sul fatto di un pensiero unico riformista non mi appartengono. Per quanto mi riguarda continuero’ a dare il mio contribuito nelle sedi adatte del comitato olimpico nazionale”.
“Albertini candidato alla presidenza Figc? C’è tempo fino al 27 luglio. Ho sempre detto anche in passato che la candidatura unica auspicabile non può venire probabilmente dall’associazione calciatori a meno che non ci sia la convinzione da parte di tutti”, ha detto iinvece il presidente dell’Aic, Damiano Tommasi, in merito alla possibile candidatura di Demetrio Albertini alla presidenza della Figc.
“Non ci sentiamo ad oggi incaricati di proporre noi una candidatura, c’è tempo fino al 27 – ha argomentato a margine della Giunta Coni – ho già detto che ci saranno candidature che probabilmente ad oggi non sono state esplicitate”. Secondo Tommasi: “Bisogna capire entro il 27 le persone che formalizzeranno le candidature o si metteranno a disposizione formalmente posto che le candidature si possono ritirare anche il giorno stesso. Spero che esca un presidente per l’11 di agosto”.
Sull’argomento è intervenuto anche il presidente del Coni. “Il mio auspicio è che nell’assemblea elettiva dell’11 agosto ci sia un candidato che sappia prendere il massimo dei consensi, perché non vorrei rischiare, negli interessi del calcio ed anche del paese, che questo candidato anziché unire divida”, le parole di Giovanni Malagò, in merito alla situazione della Federcalcio dopo le dimissioni del presidente federale Giancarlo Abete.
“Il Coni, normative alla mano, non può fare assolutamente niente. Perché non si può non rispettare quello che i tesserati desiderano”, specifica a margine della Giunta Nazionale del Comitato Olimpico. Sull’eventuale commissariamento Malagò spiega di essere molto: “tirato per la giacchetta da diverse settimane, anche da persone influenti che stimo e dalle istituzioni. Io rispondo a tutti, ma credo che non si conoscano bene le norme in merito. Stiamo a vedere, se poi dovesse esserci l’esigenza, che è tutta un’altra questione, il Coni farà la sua parte”.
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