Roma, 11 ago. (LaPresse) – “Coloro che tifano per il commissario significa che hanno scarsa dimestichezza con l’associazionismo e con il consenso dal basso”. Lo dice il presidente della Figc, Giancarlo Abete, nel corso del suo intervento all’assemblea elettiva della Federcalcio. “Una cosa è l’associazionismo – aggiunge – un’altra sono le società di capitali. Si candidino e verifichino il consenso del mondo del calcio, quella è la cosa migliore”. “Non credo negli Unti del Signore”, dice ancora Abete che definisce poi la Figc: “Un palazzo dove i vetri sono tutti puliti. Se sono sporchi, è perché qualcuno vuole farli sembrare così. La Figc ha i bilanci tutti in ordine. Le chiacchiere stanno a zero. Si possono anche diminuire i contributi ma l’importante è sapere chi finanzia lo Stato e lo sport italiano ed i numeri parlano chiaro. I ricavi propri delle 45 federazioni sportive sono pari a 489 milioni, quelli complessivi del Coni 669 milioni. Solo di diritti tv, la Serie A fattura il 70% in più di tutte le federazioni italiane”. “Vivo con grande serenità per quello che ho fatto e per come l’ho fatto – conclude – dopo qualche mese di pausa, da gennaio 2015 farò anche io l’opinionista. Io sono un innamorato della carta stampata. Però bisogna lavorare per costruire qualcosa non per insultare ed aggredire come spesso abitudine nel nostro paese e nel nostro calcio. Mi dicono che sono troppo buono e che non affondo mai il colpo? Continuerò così perché cambiare non ne vale proprio la pena”.
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