Roma, 26 set. (LaPresse) – ‘Spero di rivincere lo scudetto prima di smettere. Garcia è un grande e spero di poter condividere con lui cose importanti’. Lo ha detto Francesco Totti, capitano della Roma, intervenuto ai microfoni del canale ufficiale del club giallorosso nel corso della trasmissione ‘Slideshow’. In occasione dei suoi 38 anni, il numero 10 giallorosso ha commentato alcune fotografie significative della sua vita e della sua carriera. Un Totti che ha rivissuto così tutte le tappe principali di una carriera strordinaria. Dopo le prime immagini della sua infanzia, ecco il primo derby con le giovanili. ‘Il primo derby, dietro di me vedo Alessandro (Nesta, ndr), un grande amico. Già si vedeva che noi due potevamo diventare capitani di Roma e Lazio. Abbiamo avuto sempre un grandissimo rapporto, ci frequentavamo spesso durante le nazionali giovanili e tuttora lo sento come un grande amico’, ha dichiarato Totti come riportato dal sito LaRoma24.it. Poi gli viene mostrata un’immagine di Giuseppe Giannini: ‘Il Principe, il mio idolo e modello quando ero piccolo, ho sempre seguito le sue ore. Anche se avevamo ruoli differenti, lo identificavo come il capitano. L’ho conosciuto, fortunatamente, ci ho giocato insieme e mi ha insegnato tantissime cose. Sono riuscito fortunatamente a fare quello che ha fatto lui, diventare capitano e prendere la maglia numero 10’. Totti ricorda così il primo gol in Serie A contro il Foggia, il 4 settembre 1993: ‘Sarebbe banale parlarne bene, Ricordo il giorno prima quando il mister mi disse di giocare al posto di Balbo. Rimasi incredulo, non mi sarei aspettato di esordire alla prima giornata. Fare gol davanti al nostro pubblico è stata un’emozione unica’. ‘Un grazie ai miei genitori, mi hanno sempre seguito e dato tante cose. Fortunatamente, anche se ora ho una famiglia, loro sono sempre presenti – ha aggiunto Totti – Mazzone? Per me è stato un secondo padre, ho avuto la fortuna di trovarlo nel momento giusto nella mia carriera. Mi ha cresciuto in campo e soprattutto fuori. Conosceva l’ambiente di Roma ed è riuscito a gestirmi, da grande persona qual è. Lo ringrazierò tutta la vita perché mi ha fatto crescere tantissimo’.
Totti ha parlato quindi del legame con i tifosi della Roma presentando una foto della Curva Sud: ‘Trovare le parole giuste non è facile, i tifosi ti trasmettono tanto Sono stato lì e so cosa provano i tifosi. Essere tifosi della Roma è un’orgoglio a 360 gradi, è un orgoglio che altri tifosi non ti danno. Posso ringraziarli e dire loro che sono grandi’. E il Capitano ricurda il suo gol con il Parma nel 2001, nel 3-1 che assegnò alla Roma il terzo scudetto: ‘Un giorno che difficilmente dimenticherò, fare gol sotto la Curva e vincere ciò che ho sempre sognato è una gioia indescrivibile. Spero che questa scena possa ripetersi prima che riuscirò a smettere’. Sul murales al Rione Monti che lo ritrae Totti ha commentato: ‘Mi gratifica, vuol dire che ho dato tanto a questa squadra e i tifosi mi identificano con questo. Girare per la città e vedere la tua immagine fa un certo effetto. Ogni tanto devo spiegare ai miei figli perchè mi vedono sui muri, ma adesso si sono abituati. Sono fiero di essere romano’. ‘Sono momenti difficili da dimenticare, anche se si ripetono e stesse frasi sono gioie che ogni tanto fa piacere ricordarli’, ha detto Totti a proposito del suo ‘cucchiaio’ alla Lazio nel derby vinto per 5-1 nel 2002. Poi il capitano ha parlato anche della morte di Gabriele Sandri e di quando andò sotto il suo ritratto esposto in Curva Nord. ‘Questo penso sia stato un gesto venuto dal cuore. Un tifoso ucciso per una partita di calcio, di qualsiasi squadra sia, è una cosa vergognosa, non dovrebbe mai succedere. Il calcio è divertimento. Ho avuto la fortuna di conoscere il fratello e la famiglia di Gabriele Sandri, sono belle persone, il tifo va messo da parte. Sinceramente ho avuto l’istinto di andare anche al funerale e questo mi ha gratificato, mi sono sentito di fare un gesto che va oltre il tifo’, ha aggiunto.
Totti ha parlato poi di Buffon, ‘uno dei pochi amici che ho nel calcio, uno dei portieri più forti del mondo. Speravo di giocare con lui anche nella Roma un giorno, c’è mancato poco. Adesso è un avversario ma è sempre stimato’. E poi di Antonio Cassano, ‘un matto, ma il giocatore con cui mi sono trovato meglio, con i piedi parliamo la stessa lingua, faceva giocate che nessuno si aspettava. Abbiamo condiviso tante cose belle, diciamo che quando è venuto a Roma l’ho trattato come un fratello. Un piccolo problema ci ha allontanato, ancora non so il motivo preciso, ma sono cose che purtroppo fanno parte della vita. Quando lo incontro lo saluto sempre, ogni tanto ci scambiamo qualche messaggio. Per me ha fatto anche meno delle sue potenzialità, tecnicamente è tra i più forti al mondo. Soltanto che la ‘capoccia’ che ha lo ha condizionato. Sono contento di averlo conosciuto e di averci giocato insieme’. Poi Totti commenta un’istantanea che lo ritrae abbracciato a Diego Armando Maradona: ‘E’ il calcio, quello che ha fatto lui non lo potrà mai fare nessuno. Tutto ciò che c’era da fare lo ha fatto lui. Abbracciare il giocatore più forte della storia del calcio è stato bellissimo’. Altra foto, che lo ritrae con la Scarpa d’Oro e al fianco dell’ex presidente Franco Sensi. ‘La Scarpa d’Oro è stata anche merito dei miei compagni, che mi hanno fatto segnare, non me la sarei mai aspettata ma in quegli anni ero al top e mi riusciva tutto. Il presidente Sensi è stato una figura troppo importante per me, mi ha dato il cuore e l’anima. E’ stato lui a fermare tutto, a farmi rimanere per sempre a Roma. Quando ero giovane, con Carlos Bianchi, ci fu un momento in cui il mister non mi voleva, mi reputava un giocatore normale. A dicembre andò dalla dirigenza e disse: ‘O Totti o me’. Lui aveva in mente di portare a Roma Litmanen. Dopo il torneo con Borussa Moenchengladbach e Ajax, con lo stesso Litmanen, gli disse: ‘Io scelgo Totti’. Fortunatamente non sono più andato via. Da li a un mese potevo andare in prestito alla Sampdoria, era tutto fatto. Sicuramente non sarei mai tornato a Roma e non avrei potuto fare ciò che ho fatto. Lo ringrazierò tutta la vita, mi ha dato tanto. Sensi per me è stato davvero come un padre, anche Rosella è stata come una sorella maggiore, avevo un grandissimo rapporto con tutta la famiglia Sensi. Fortunatamente ho avuto la possibilità di dimostrare le mie qualità con l’unica maglia che ho sempre voluto’.
. Ultime istantanee, Totti parla di Montella: ‘Per me diventerà uno tra i più grandi allenatori in Europa, perché ha tutto. Oltre ad essere stato un grande giocatore, lo abbiamo visto tutti. Ho condiviso con lui anni belli e brutti, ma soprattutto lo scudetto, era un giocatore rapido e istintivo, da allenatore è capace e competente, ha grandi prospettive e ha fatto grandi cose da quando ha iniziato’. In chiusura, ha parlato della Roma del presente. In primis Rudi Garcia: ‘E’ un grande. Non perchè è il mio attuale allenatore e deve farmi giocare (ride, ndr). Adattarsi al calcio italiano non è semplice per uno straniero, vuol dire che mentalmente ha un altro passo. Uno straniero in Italia fa fatica i primi anni, per lui è stato l’opposto. E’ riuscito a fare una grande squadra e un grande gruppo, a ricompattare un gruppo che si era sfaldato dopo 2 anni di brutte cose. Non lo conoscevo prima del suo arrivo, ora posso dire di aver conosciuto una grande persona. Una persona vera, che fa sentire tutti importanti e ti fa stare bene, quando un allenatore fa così dai il 101% in campo. Speriamo di condividere cose importanti insieme, molto presto’. Un istantanea della presentazione dello scorso agosto: ‘Ogni anno cresco e mi invecchio, purtroppo. Iniziare la stagione davanti ai tifosi dopo 2-3 mesi di assenzaà Per loro credo sia troppo, così come lo è stato per noi’. E infine il presidente James Pallotta: ‘Un personaggio grandioso, è giovane dentro, un tuttofare. Perché segue tutto, si interessa, ci piace come si comporta nei nostri confronti. E’ disponibile, sicuramente farà grande la Roma. Lo s ta facendo adesso e lo farà ancora più avanti. Se un giorno ci darà la gioia di avere un nostro stadio sarà una cosa più grande, ma sarà lo stesso anche se non ci dovesse riuscire’. E proprio con il progetto del nuovo impianto si chiude la trasmissione: ‘Sarà la nuova casa della Roma. Solo a vedere il progetto fa venire i brividi, giocare nel nuovo stadio sarebbe il massimo. Spero di poterci riuscire, so che è difficile. Aspettiamo con ansia questo momento, ma l’importante è che si faccia’.