Milano, 2 nov. (LaPresse) – “Ora sono in nazionale e ci sono sogni superiori alla Champions League. Ci sono gli Europei ed eventualmente ci sarebbero i Mondiali. Il mio pensiero va ai colori azzurri”. Antonio Conte in un’intervista ai microfoni di Sky Sport si è soffermato sui nuovi obiettivi che lo attendono da ct della nazionale. “Ho detto che avevo vinto la Champions da giocatore e di essere sicuro di vincerla da allenatore, ma non ho specificato il nome della squadra – ha aggiunto tornando su una vecchia frase pronunciata un anno fa a Dubai – Se sarà con la Juve è un’altra squadra io mi auguro che ciò avvenga”. Il primo vero appuntamento sarà l’Europeo del 2016. “Vincere? Per i miracoli ci stiamo attrezzando – ha ironizzato Conte – Ad oggi parlare di una vittoria mi sembra prematuro, la cosa più importante ancora dobbiamo farla, ovvero qualificarci, poi mi piace sempre e comunque pensare che tutto si può raggiungere. Ci sono nazionalei in Europa che sono più avanti di noi in questo momento, ciò deve darci forza per cercare di colmare il gap. Vogliamo cercare di qualificarci nella maniera giusta anche per rendere orgogliosi i tifosi italiani”.

Il prossimo impegno per le qualificazioni sarà con la Croazia. “E’ una nazionale che dispone di talenti importanti, che sia fondamentale o meno è una sfida che ci può dare delle risposte sull’idea di gioco che stiamo attuando – ha sottolineato – Non per forza il risultato deve essere positivo per avere delle risposte positive, l’allenatore deve valutare che la squadra stia crescendo”. Le difficoltà nell’allestire la squadra restano. “Sui 23 convocati 8 o 10 giocatori non sono titolari nei club, questo deve far riflettere – ha ammesso – Si può sempre fare di più, siamo una nazionale che sta costruendo una propria identità. Pensiamo di aver creato una piccola fiammella di entusiasmo ed è giusto che si alimenti. L’obiettivo comune è quello di centrare le qualificazioni provando a farlo nel migliore dei modi sapendo che non sarà semplice”.

“E’ iniziata una nuova era e un nuovo ciclo, è giusto che sia la Juventus di Allegri anche se è inevitabile ci siano questi confronti dopo tre anni”, ha aggiunto Conte tornando a parlare della sua ex squadra, che non è ancora riuscito ad andare a trovare nel suo tour delle squadre di Serie A. “Ci ho provato due volte ma sono stato respinto nel senso buono del termine – ha rivelato – Dovevo andare quando ci sono stati i sorteggi dei gironi di Champions ma avevo piacere ci fossero anche il presidente (Agnelli, ndr) e il direttore (Marotta, ndr) in visita. L’altra volta è stato prima della partita con l’Udinese ma era la vigilia e hanno preferito di no. Lo capisco anche, detto questo sicuramente ci sarà occasione. Ci riproverò e avrò piacere a tornare a trovare vecchi amici”. Conte ha poi rivelato di aver provato a portare a Torino Daniele De Rossi. “Il primo anno che ero arrivato alla Juventus mi sarebbe piaciuto averlo e ci ho provato – ha ammesso – Lui però ha sempre pensato alla Roma, ha sempre visto la Roma come unica squadra italiana. Ha sentito molto la delusione dell’uscita dal Mondiale, ho trovato in lui grandissima disponibilità e attaccamento alla nazionale, è un grande esempio per i più giovani”

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