San Paolo (Brasile), 6 nov. (LaPresse) – “Ogni stagione in cui non vinci il campionato, la puoi più o meno dimenticare. Siamo qui per vincere gare e campionati e se non ci riesci hai fallito, che tu sia secondo o ventesimo. È stata una stagione difficile, ma abbiamo imparato diverse cose che ci torneranno utili in futuro”. Il pilota della Ferrari Kimi Raikkonen parlando con i giornalisti da Interlagos in vista del Gran Premio del Brasile si è soffermato sulla sua annata in ‘rosso’, povera di soddisfazioni. “Di certo non è molto divertente quando ti trovi in difficoltà gara dopo gara. Purtroppo ogni tanto in Formula 1 le cose vanno così, ma dobbiamo credere in quello che facciamo e sono sicuro che potremo tornare al livello a cui dovremmo essere – ha aggiunto il finlandese – Durante quest’anno abbiamo migliorato molto sia sotto il profilo del motore che sul lato dell’elettronica: inoltre la vettura ha guadagnato carico aerodinamico. E’, in sostanza, una macchina decisamente migliore rispetto a quella di inizio anno”.

Raikkonen è ottimista in vista della prossima stagione. “Ho visto alcuni dati del nuovo progetto ma ogni anno vale la stessa regola: non puoi sapere come stanno veramente le cose finché non metti la vettura in pista”, ha replicato il pilota della Ferrari. “I lavori sulla macchina dell’anno prossimo sono cominciati molto presto e i progettisti ci hanno ascoltato, effettuando alcuni cambiamenti per cercare di migliorare le aree in cui la vettura 2014 non ha offerto prestazioni competitive – ha evidenziato – Credo che avremo una macchina assolutamente migliore e un pacchetto di livello superiore. Quanto buono? Lo sapremo nel prossimo febbraio”. Raikkonen poi ha spiegato nei dettagli perché non si riesce a trovare a suo agio con la F14 T e la sua tendenza al sottosterzo nelle curve: “Fin da quando gareggiavo in go-kart, se l’anteriore non gira e ‘morde’ subito la pista non mi trovo bene. Il mio stile di guida è più basato sulla progressione e il mantenere la velocità in curva: è così che sono abituato a guidare anche se il mio stile è cambiato un po’ ogni anno – ha sottolineato – Quello è il modo in cui io riesco ad essere più veloce e se non posso mettere le gomme dove voglio e non posso frenare come intendo io, perché le ruote si bloccano o la vettura scivola all’anteriore, tutto diventa più difficile. Se perdi la linea in una curva, infatti, probabilmente lo stesso accadrà in quelle successive. Sembra una cosa piccola, ma nell’arco di un giro la perdita di tempo è pesante”.

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