Di Andrea Capello. Roma, 4 giu. (LaPresse) – Velocità al Golden Gala vuol dire Justin Gatlin. Lo statunitense piazza la terza vittoria consecutiva nei 100 metri all’Olimpico. Dopo aver battuto Usain Bolt nel 2013 Gatlin non si è più voltato indietro e l’assenza della stella giamaicana nei due meeting successivi poco conta. Quello che fa fede infatti è il cronometro e il 9″75 fatto segnare a Roma, un centesimo in più del suo primato stagionale di 9″74, è la conferma del suo grande stato di forma. “Roma per me è una tradizione”, dice a fine gara svelando che quest’estate, in ottica mondiale di Pechino, “correre in 9″60 è possibile”. Un tempo che potrebbe spaventare veramente il “fulmine” Bolt.
PICHARDO VINCE IL TRIPLO IN 17.96. I fuochi di artificio si attendevano anche dal cubano Pedro Pablo Pichardo nel salto triplo e dal francese Renaud Lavillenie nel salto con l’asta. Entrambi hanno vinto le loro gare come da pronostico, ma non sono riusciti a raggiungere gli obiettivi prefissati. Pichardo si è imposto in 17.96 metri, record del Golden Gala, non riuscendo però a sfondare la barriera dei 18, mentre a Lavillenie, detentore del record del mondo al coperto con 6.16 metri, è bastato un normale 5.91 fallendo i tre tentativi a 6.01. Alle sue spalle il sorprendente brasiliano Thiago Braz, che con 5.86 fa registrare il nuovo record sudamericano.
DELUSIONE ALESSIA TROST NEL SALTO IN ALTO. Male l’Italia e in particolare Alessia Trost. La grande speranza del salto in alto viene eliminata prematuramente e finisce nona. Per lei solamente 1.85 e tanta delusione per i tre errori a 1.90 nella gara vinta dalla spagnola Ruth Betia, con la misura di 2 metri davanti alla rediviva croata Blanka Vlasic. Pure Libania Grenot non va oltre l’ottavo posto nei 400 metri donne vinte dalla statunitense Francena McCorory in 50.36. Detto dei big in chiave futuro dell’atletica mondiale brilla la stella del non ancora 18enne etiope Yomif Kejelcha, che fa suoi i 5000 metri con il miglior tempo dell’anno (12’58″39). Stesso risultato per il suo connazionale Mohammed Aman negli 800 metri (1’43″56). Forfait dell’ultimo minuto invece per l’attesa giamaicana Shell-Ann Fraser. La ‘Bolt in gonnella’, annunciata nei 200 metri, si ferma nel riscaldamento per un problema fisico.
L’OLIMPICO RICORDA SIDOTI. Da brividi, infine, l’omaggio di tutto l’Olimpico a Anna Rita Sidoti, la campionessa mondiale di marcia scomparsa prematuramente a 45 anni a causa di un male incurabile. In pista a ricordarla c’erano diversi colleghi e i suoi tre figli. Emozioni forti pure per il saluto al pubblico di Antonietta Di Martino. L’argento mondiale nel salto in alto a Osaka nel 2007 che proprio alla vigilia del Golden Gala ha annunciato il ritiro. Tutto lo stadio in piedi con la speranza che qualcuno possa, si spera presto, ripercorrere le sue orme.
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