Torino, 3 giu. (LaPresse) – Quattro vittorie in sette finali di Champions League. Si presenta così il Barcellona alla serata di Berlino di sabato con la Juventus. La partita contro i bianconeri sarà il terzo scontro decisivo per i blaugrana contro una squadra italiana in Coppa dei Campioni. Dopo la vittoria del 1992 contro la Sampdoria e l’amarezza del 1994 ad Atene contro il Milan. La prima finale del Barcellona è nella stagione 1960/’61, vince il Benfica di Eusebio 3-2. Dopo le prime cinque edizioni della coppa monopolio del Real Madrid, un’altra corazzata spagnola in finale. I catalani superano nel secondo turno proprio il Real e arrivano in finale da favoriti, ma il Benfica a Berna, in Svizzera, si laurea campione d’Europa il 31 maggio del 1961. Passano più di venti anni ma arriva un altro ko per i blaugrana nella stagione 1985/’86. A Siviglia la Steaua Bucarest vince 2-0 ai rigori. Il portiere della squadra romena, Helmuth Duckadam, para tutti e quattro i rigori battuti dai catalani allo stadio Rßmon Sßnchez-Pizjußn. Seconda finale, seconda sconfitta: continua il digiuno per il Barça.
I catalani, però, si risollevano nel 1992. Al vecchio Wembley di Londra, la prima coppa alzata al cielo contro la Sampdoria (1-0 dts). “Andate in campo e divertitevi”, le ultime parole di Johan Cruyff ai suoi giocatori, in maglia arancione, prima di uscire dal tunnel dello stadio. Un giovanissimo Pep Guardiola, 21 anni, guida i blaugrana che colpiscono un palo con Hristo Stoichkov, prima della punizione da cineteca di ‘Rambo’ Koeman che trafigge Gianluca Pagliuca a otto minuti dalla fine. Nel 1994 a cantare vittoria, invece, sarà il Milan di Capello. Ad Atene, i catalani partono con il vento in poppa ma non fanno i conti con i rossoneri, senza Franco Baresi e Alessandro Costacurta. Una batosta per il Barcellona per 4-0: la più pesante sconfitta in una finale nella storia di Champions League. Decidono la sfida Daniele Massaro (doppietta), Dejan Savicevic e Marcel Desailly.
Stagione 2005/’06, Barcelona-Arsenal 2-1. Il Barça torna al successo. La squadra di Frank Rijkaard, in 11 contro 10 per il rosso al portiere degli inglesi Jens Lehmann al 18′, si fa sorprendere da Sol Campbell al 37′ allo Stade de France di Parigi. Ma i blaugrana reagiscono nel secondo tempo e nel giro di cinque minuti ribaltano la partita: Samuel Eto’o e Juliano Belletti risolvono la partita fra il 76′ e l’81’. Tre anni dopo, è il 27 maggio 2009, un’altra coppa dalle grandi orecchie alzata dal Barcellona. Succede all’Olimpico di Roma: in finale battuto il Manchester United 2-0. La prima Champions di Leo Messi: l’argentino segna il secondo gol dopo il vantaggio di Eto’o. Nel 2011 c’è l’occasione della rivincita per lo United contro il Barça della ‘Pulce’ a Wembley. Finisce 3-1: vantaggio di Pedro Rodriguez e pareggio di Wayne Rooney. Nel secondo tempo la squadra di Guardiola reagisce dilaga le reti di David Villa e Messi. Sì, sempre lui. Un incubo anche per i bianconeri in vista della finale di Berlino.
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