Caos Italvolley, Zaytsev chiede scusa: Non sono esempio

Torino, 14 lug. (LaPresse) – Ivan Zaytsev, schiacciatore della nazionale azzurra escluso dalle Final Six di World League “per motivi disciplinari”, ha deciso di fare chiarezza su quanto successo in Sudamerica. “Vi chiedo scusa e vi spiego perché… Ho sbagliato, ho infranto una regola, ho scelto di non rispettare l’orario di rientro fissato per 23:30 di sabato sera tornando in camera di fatto alle 2:30. Il conseguente allontanamento è stato duro, crudele da accettare ma assolutamente comprensibile e mi rimetto alla decisione presa da Mauro, lo staff e la Federazione Italiana Pallavolo”, si legge in un post pubblicato su Facebook.

“Ho tradito la loro fiducia, quella di tutti i compagni e non sono stato un esempio da seguire o imitare per voi che mi sostenete, ho da chiedere scusa a tutti e spero di poter ribadire personalmente, come già fatto a Rio, le mie scuse ai ragazzi, Mauro Berruto e il presidente Carlo Magri”, continua Zaytsev. Lo schiacciatore della Dinamo Mosca non nasconde la delusione: “Inutile spiegare che non avevo minimamente immaginato le conseguenze ma non cerco alibi o attenuanti, mi sono fatto il mazzo fino ad ora per rientrare in forma, per dimostrare che potevo reggere l’ennesimo cambio di ruolo, sapete tutti che non ero affatto convinto di riuscire a farlo nei migliori dei modi ma avevo dato questa disponibilità e la possibilità a me stesso di provarci con ogni goccia di sudore in palestra e in campo.. E poi.. Poi mi sono dato la zappa sui piedi da solo.. “.

“Mi dispiace davvero… Faccio il tifo per i ragazzi che si sono comportati meglio di me e che ora devono ritrovare in poco tempo l’organizzazione degli ingranaggi per cui tanto avevamo lavorato.. Ma sono sicuro che gli atleti che ci sostituiranno faranno un gran bene e sapranno dare una bella mano e un gran contributo alla squadra..”, aggiunge l’azzurro. Che conclude così il suo interventyo: “Ho mille emozioni nel cuore e non potevo non dirvi queste parole, ci metto la faccia, d’altronde sono fermamente convinto che assumersi le proprie responsabilità fosse doveroso come Uomo in primis, atleta rappresentante dell’Italia, come compagno di squadra, marito e padre di famiglia, figlio e punto di riferimento per molti di voi”.