Rio 2016, Vianello: Da tennista a pugile, voglio la medaglia

E' la speranza italiana a Rio nella categoria dei supermassimi sulle orme di Roberto Cammarelle, oro a Pechino ed argento a Londra

Doveva essere un tennista è diventato un pugile. Ora Guido Vianello, a soli 22 anni, è la speranza italiana a Rio nella categoria dei supermassimi sulle orme di Roberto Cammarelle, oro a Pechino ed argento a Londra. Umile ma determinato il gigante romano racconta a LaPresse la sua storia a pochi giorni dall'inizio dei Giochi.

Come si è avvicinato al pugilato?

Io nasco dal tennis. I miei genitori a Roma hanno un circolo dove mio padre fa il maestro. Ho iniziato praticando quello sport ma crescevo tanto e sul campo non mi sentivo a mio agio. Poi a 15 anni un giorno ho deciso di entrare in una palestra lì vicino. Non sapevo niente di pugilato la mia conoscenza era limitata ai film di Rocky (ride, ndr). Dopo un anno ho vinto il titolo italiano juniores ed ora sono alle Olimpiadi. Direi che ho fatto la scelta giusta.

Essere l'erede designato di Roberto Cammarelle le pesa o è uno stimolo?

Continuare la tradizione dei supermassimi italiani mi riempie di orgoglio è uno stimolo e certamente non un peso. Cammarelle è un esempio come pugile e come uomo. Io cercherò di scrivere la mia storia, posso vincere di più, di meno o uguale ma sarà comunque una pagina diversa.

Quali sono i suoi obiettivi per Rio?

Adesso che mi sono qualificato non mi accontento e non mi nascondo. L'obiettivo è una medaglia. Ho affrontato in carriera tutti i pugili più forti che mi troverò davanti all'Olimpiade e sono sempre stati incontri alla pari anche con rivali che hanno duecento match più di me in carriera. Ho solo 22 anni ma sono pronto a sfidare chiunque.

Quali sono le sue caratteristiche pugilistiche?

Sono alto 198 centimetri e sono un pugile tecnico. Mi piace fare pressing sull'avversario e cercare di imporre subito il mio ritmo al match controllando con il sinistro e cercando di entrare con il destro. Sul ring voglio avere il comando, poi appena scendo dal quadrato sono la persona più buona del mondo.