Giornata storica per gli azzurri, Daniele Garozzo vince nel fioretto. Podio anche nel ciclismo e nei tuffi
E' manita Italia. Tutto quello che la spedizione azzurra a Rio, per sfortuna e per prestazioni non altezza delle previsioni, non è riuscita a raccogliere nella prima giornata di gare arriva con gli interessi in un'indimenticabile domenica dove si è scritta la storia. A farlo non un'atleta affermato ma un giovane virgulto con la sua sana follia. Fabio Basile da Rivoli, provincia di Torino, judoka di 21 anni categoria 66kg, è la 200esima medaglia d'oro nella storia dello sport tricolore. Una cavalcata trionfale conclusa battendo in finale con uno Ippon spettacolare il coreano Baul An dopo appena 1 minuto e 24 secondi di gara. Lo aspettavano per Tokyo 2020, ha bruciato le tappe. "Sono sensazioni indescrivibli, ancora non realizzo. Mi sa che è vero però", le sue prime parole condivise da tutto l'ambiente che, dallo stupore alla gioia, lo ha accompagnato lungo il suo cammino a cinque cerchi.
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Praticamente in contemporanea nel palazzetto adiacente ad esultare era invece Daniele Garozzo, fiorettista di Acireale. Un oro che conferma la superiorità della scherma nostrana, vero bancomat del medagliere italico. Talento cristiallino il siciliano, due argenti europei individuali, trova nella giornata piu importante della sua vita la consacrazione più grande al termine di un tabellone dominato dal primo assalto all'atto conclusivo contro lo staunitense Massialis. Erano 20 anni che l'oro del fioretto maschile non tornava in Italia. "Un'emozione incredibile, ancora non ci credo", spiega a caldo.
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