Doping, accolta la richiesta della Iaaf: l'altoatesino sperava di gareggiare a Rio
Alex Schwazer è seduto a testa bassa in un bar di fronte ad un hotel di Ipanema. Sullo schermo scorrono le immagini di una partita di beach volley dei Giochi di Rio de Janeiro. Lui non potrà prendervi parte. A scrivere la parola fine sulla carriera sportiva del marciatore altoatesino il Tas. Otto anni di squalifica per la positività al testosterone riscontrata lo scorso 1 gennaio e comunicata però solo a metà giugno. Schwazer fa sapere tramite il suo entourage di essere "distrutto" e chiede ai giornalisti che lo inseguono di "avere rispetto". In conferenza stampa (dove inizialmente era stato annunciato pure lui) a prendere la parola è Sandro Donati, il suo tecnico e noto paladino della lotta al doping che in questo progetto ci ha messo la faccia. "E' gravissimo che la Iaaf abbia fatto il bello e il cattivo tempo in questo procedimento fino ad arrivare a questa incredibile trasvolata oceanica che mi sa tanto di una beffa studiata per umiliare Alex e chi gli sta accanto – dice – Laddove questo atleta di grande talento sarebbe venuto a conquistare dei risultati, invece deve prendere la mannaia sulla testa".
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