L'unica atleta della nazionale russa ammessa alle Olimpiadi è stata sospesa dai Giochi

L'unica atleta della nazionale russa ammessa alle Olimpiadi di Rio, Darya Klishina, è stata sospesa dai Giochi. Lo ha riferito la Iaaf, confermando di averle ritirato il suo status speciale di ammissibilità. L'esenzione dalla squalifica generale inflitta agli russi dell'atletica per le accuse di doping di stato era stato concessa alla specialista nel salto in lungo dopo che aveva dimostrato di non essere coinvolta nel sistema, e di aver sostenuto test antidoping fuori del paese. Klishina ha ribadito sui social di essere un'atleta pulita e ha detto che la decisione, contro la quale ricorrerà presso il Tas, ha motivazioni politiche. "La situazione d Darya Klishina sembra essere una cinica presa in giro della Iaaf", ha commentato Alexander Zhukov, capo del comitato olimpico russo, alle agenzie di stampa russe.

Secondo una fonte vicina al procedimento, Klishina è stata sospesa in base a nuovi elementi di prova emersi in relazione al rapporto McLaren commissionato dalla Wada, l'agenzia antidoping mondiale. I vertici olimpici hanno confermato la decisione. "Abbiamo ritirato la sua condizione di ammissibilità che le permette eccezionalmente di gareggiare nelle competizioni internazionali sulla base di nuove informazioni che sono state ricevute", ha detto un funzionario del Comitato Olimpico Internazionale a Reuters. "Questa informazione è stata condivisa con lei la settimana scorsa". Klishina ha detto di sperare di ottenere un'udienza durante il fine settimana per provare la sua innocenza. "Sono un'atleta pulita e l'ho dimostrato già molte volte e al di là di ogni dubbio", ha scritto l'atleta su Facebook. "Sono vittima di quelli che hanno creato un sistema per manipolare il nostro bellissimo sport e sono colpevoli di utilizzarlo per scopi politici".
 

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