Intervista a LaPresse dopo il trionfo austriaco con Goggia e Fanchini. "Sicurezza? L'unica certezza è che siamo in forma. Poi, ogni gara è una storia a sé"
Il weekend di Bad Kleinkirchheim ha riconsegnato una Federica Brignone che si candida ad essere protagonista assoluta in vista dei prossimi appuntamenti del circo bianco nonché una delle punte di diamante della spedizione italiana verso gli imminenti Giochi Olimpici di Pyeongchang. La sciatrice milanese è rientrata dall'Austria forte di una vittoria in supergigante e di un secondo posto in discesa (il primo podio per lei in questa specialità) al termine di una gara entrata di diritto nella storia dello sci, con un podio tutto azzurro completato da Sofia Goggia ed Elena Fanchini. "E' stata una sorpresa anche per me", ha ammesso l'atleta 27enne in un'intervista a LaPresse. Un podio in discesa "è una cosa che mi sarebbe piaciuta da una vita, ho sempre sognato di andar bene in tutte le discipline – ha proseguito – Quindi per me è un sogno che si avvera".
Com'è l'atmosfera all'interno della squadra dopo questo exploit?
"In questo momento è buonissima, la squadra è tutta in festa, gli allenatori sono felici, un risultato così carica tutti. E' ovvio che noi tre siamo sul podio, poi c'è gente che è andata meno bene ma spero che questo grande risultato di squadra possa spronare ad andare forte in vista delle prossime gare".
Ieri avrà ricevuto tanti messaggi, ce n'è uno che l'ha colpita o che ricorda in particolare?
"Ne ho ricevuto tantissimi, i più belli sono quelli dei miei amici che mi hanno fatto morire dal ridere, mi hanno detto 'Ma in discesa? Ma sei impazzita!'. Il messaggio più particolare è stato quello di mia nonna che la sera prima mi ha detto 'ma fai la discesa domani? Ma no, non farla…' e il giorno dopo l'ho sentita e fa 'ma sei impazzita? Che cosa ti succede!'. Ho ricevuto messaggi bellissimi, mi fa sorridere e mi fa felice".
I vostri grandi risultati possono far bene anche alla squadra maschile che in questo periodo appare un po' più appannata..
"Non sarei così d'accordo. Ad Adelboden anche nel gigante maschile si sono visti ottimi segnali, Fill ha vinto la coppa di combinata, Paris ha già vinto una gara, Innerhofer purtroppo è caduto (a Wengen, ndr) ma è veramente in forma. Io direi che ci siamo, forse gli slalomisti non hanno avuto così fortuna, ma secondo me hanno un grande potenziale. Penso sia solo questione di tempo".
Le recenti ottime prestazioni vi stanno mettendo particolarmente in luce anche a livello mediatico. In ottica Olimpiadi questo fattore può rappresentare un peso?
"Sarà un grande stress, in Italia per questo tipo di eventi c'è una pressione mediatica fortissima alla quale noi non siamo abituate. Nel nostro sport c'è minore attenzione. Quando arrivi lì inizi a sentire anche la tua di pressione. Provi un miscuglio di sensazioni e devi essere bravo a controllarle".
D'altra parte però con questi risultati aumenta la fiducia.
"La sicurezza che ti danno questi risultati è il fatto di esserci e di potersela giocare, altre sicurezze non te le dà. Perché ogni gara e ogni manche è una storia a sé. Il nostro sport sulla gara singola non è facile, anzi penso sia uno dei più difficili al mondo. Non corriamo su una pista o su una corsia che è sempre quella, con la stessa larghezza e lunghezza. Noi non possiamo sapere come va, secondo me neanche il migliore del mondo sa oggi se farà una medaglia alle Olimpiadi. In questo sport quando sei troppo sicuro fai fatica, io lo dico per esperienza".
Con quale stato d'animo si presenterà quindi a questi Giochi?
"Io mi auguro di andare lì, dare il massimo, giocarmela e stare bene e di non essere troppo stressata. Spero di aver imparato qualcosa nella mia carriera e cercherò di stare più al di fuori possibile per essere concentrata solo a fare le mie gare".
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