Le speranze italiane al vaglio del Grande slalomista: "Goggia? Grande ma non deve strafare"

Membro di quella Valanga Azzurra che fece sognare i tifosi italiani di sci sul finire degli anni '70, Paolo De Chiesa, oggi commentatore Rai, è l'uomo giusto per fare il punto sulle speranze italiane in vista delle Olimpiadi Invernali di Pyeongchang. Dalla Goggia, alla Brignone, da Paris a Innerhofer: l'Italia è pronta a calare i suoi assi per tornare a casa con un bel carico di medaglie.

Lei ha partecipato a due Olimpiadi: che Giochi si aspetta in Corea, visti anche i risvolti che vanno aldilà dello sport?
"Mi aspetto un ambiente bello, con una grande atmosfera. Le Olimpiadi hanno questo potere di cementare il senso di appartenenza ad un modo dello sport che va oltre certi confini. Poi lì c'è una patata bollente, ma credo siano tutti molto tranquilli. Non ho sentito da parte di tecnici e atleti alcun tipo di timore o preoccupazione.

A poche settimane dai Giochi, le speranze di medaglia più concrete per l'Italia sono rappresentate da Sofia Goggia e Federica Brignone?
"Sono sicuramente le nostre atlete di punta. In gigante Goggia non l'ho vista molto bene, se non cambia qualcosa nella sciata non la vedo da podio. La numero 1 in assoluto in questa disciplina, invece, credo sia Brignone. Come classe e talento può giocarsi la vittoria con Shiffrin e Rebensburg. Della Bassino mi preoccupano invece le seconde manche. In Superg Goggia e Brignone, a seconda del tracciato, possono puntare alla medaglia. In discesa Sofia può dire la sua, come la Schnarf".

A proposito di Goggia, nelle ultime gare di Cortina è uscita in modo spettacolare. Non ha corso troppi rischi visto che siamo a così pochi giorni dalle Olimpiadi?
"Goggia l'ho vista un po' troppo sopra le righe, sta prendendo dei rischi eccessivi. E' in fiducia e ha quell'arroganza giusta delle grandi atlete, ma deve rispettare di più le piste e lo sci perchè prima o poi i nodi vengono al pettine".

Passando agli uomini, sempre nella velocità le speranze maggiori di medaglia?
"I nostri non sono i favoriti, c'è gente ora che viaggia di più, però la pista olimpica è molto tecnica e si adatta bene alle caratteristiche di Innerhofer. Molto dipenderà anche dalla neve. Fill è sembrato aver fatto un passo indietro rispetto alle ultime stagioni. Paris invece va a corrente alternata. In combinata tutti e tre si sono allenati bene e possono puntare alla medaglia".

Da ex slalomista inevitabile fare un punto sulle discipline tecniche. Poche le chance di medaglie per l'Italia?
"Da Moelgg e da Gross è arrivato un buon segnale preolimpico. Le possibilità di medaglia sono però ridotte, visto l'andazzo stagionale. Poi è vero che ai Giochi magari si trova la giornata giusta. In gigante, il solo De Aliprandini sta andando forte, è uno che rischia tantissimo. Sarà un terno all'otto.

Guardando fuori dall'Italia, fra gli uomini grande attesa per il solito Marcel Hirscher mentre fra le donne Lindsey Vonn e Mikaela Shiffrin saranno le regine indiscusse?
"Nello slalom maschile, se Hirscher e Kristoffersen non fanno disastri non ce ne è per nessuno. Poi lo slalom è indecifrabile, anche Matt sta andando forte e lo stesso vale per lo svizzero Yule. Fra le donne, direi Shiffrin su tutte: teoricamente può vincere tutte le gare".

In base a quanto emerso da questi mesi di Coppa del Mondo, chi potrebbe essere la sorpresa dei Giochi?
"Nella velocità maschile attenzione all'austriaco Kriechmayr, se azzecca la giornata può battere tutti. Fra le donne citerei un'altra austriaca, la Brunner come possibile mina vagante in gigante e SuperG".

Infine il doping, cosa pensa del fatto che alcuni atleti russi possano partecipare sotto una bandiera indipendente?
"Lo trovo scandaloso. O un paese è squalificato e non partecipa nessun russo, altrimenti non ha alcun significato. Gli interessi portano a conclusioni e decisioni ridicole. Io sono da sempre contro il doping e chi viene beccato dovrebbe essere epurato subito".

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