Nell'ultima tappa prima della pausa estiva gli italiani si preparano a fare il pieno di medaglie. Spicca la prova degli atleti del kumite. Straordinarie le ragazze, in lotta per tre ori. Tutte le sfide in diretta su Lapresse.it

Dopo l'ottimo Europeo disputato a maggio, l'Italia si conferma anche nella quinta tappa di Karate Premier League: a Istanbul gli azzurri, tra atleti di club e della Nazionale, si giocheranno ben sette medaglie (diretta domenica su Lapresse.it dalle 9, finali per il bronzo, e dalle 13.30, finali per l'oro). Per gli azzurri una buona prova in entrambe le discipline, kata e kumite, con tante conferme e alcuni graditi ritorni come quello di Viviana Bottaro, di nuovo in finale per il primo posto dopo più di un anno.

Nel kata, il combattimento simulato, toccherà alle donne difendere i colori italiani. Nel pomeriggio Bottaro sfiderà la giapponese Kiyou Shimizu, due volte campionessa del mondo, per la vittoria di questa tappa. Dopo aver perso l'oro agli europei di Novi Sad per un solo punto, l'italiana si è presa una rivincita sulla spagnola Sandra Sanchez, l'atleta che le aveva soffiato il titolo continentale. Dopo Bottaro scenderanno sul tatami le ragazze della squadra di kata delle Fiamme Oro, sempre per la vittoria di tappa. Benardi, Agostini e Nicosanti, dopo aver superato per 5-0 una delle tre squadre iraniane in gara, sfideranno la Turchia.

Ben cinque finali aspettano gli atleti del kumite, il combattimento vero e proprio. Anche in questo caso sarà una donna a lottare per l'oro, Sara Cardin, che nella categoria -55kg affronterà Tzu-Yun Wen, karateka di Taipei e numero 1 del ranking. L'altra azzurra in gara sarà Clio Ferracuti che combatterà contro l'inglese Amelia Harvey nella categoria +68kg per il bronzo. Sempre il bronzo gareggeranno anche tre uomini. Il primo a scendere sul tatami sarà Angelo Crescenzo, nella -60kg, che lotterà con il macedone Nenad Dulovic. A seguire si batteranno Ahmed El Sharaby, categoria -75kg contro il turco Erman Eltemur, e Michele Martina, -84kg contro il greco Gerogios Tzanos.

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