Nona edizione della corsa dolomitica vinta lo scorso anno dai due italiani. Il colombiano tra i favoriti così come le austriache Kollmann e Buchacher. La gara sabato su LaPresse dalle 12:15
Torna la maratona su due ruote più dura in Italia. Sabato le Dolomiti ospiteranno l’edizione 2018 della Hero Sudtirol Dolomites, una delle più importanti corse di mountain bike al mondo che attraversa le quattro valli ladine del Sudtirol e mette a confronto migliaia di atleti. Dopo la doppietta dello scorso anno, con Elena Gaddoni vincitrice tra le donne e Juri Ragnoli primo nella categoria maschile, i ciclisti italiani vogliono provare a ripetersi ma dovranno fare i conti con avversari di grande livello.
I favoriti Come sempre il favorito tra gli uomini è Leonardo Hector Paez. Da sei anni il colombiano sale sul podio della corsa e per quattro volte lo ha fatto mettendosi al collo la medaglia d’oro. Nel 2017 la grande prova di Ragnoli e alcuni problemi fisici lo hanno costretto al secondo posto, ma quest’anno proverà a rifarsi con gli interessi. Ragnoli è pronto a difendere la corona strappata al re ma certamente la sfida non si limiterà a loro due. Tra le donne Elena Gaddoni sarà in gara per provare a replicare l’impresa dello scorso anno che l’aveva portata alla conquista della prima Sellaronda Hero a 37 anni. Accanto a lei, da tenere d’occhio: Christina Kollmann e Carmen Buchacher, le due austriache che nel 2017 avevano completato il podio.
Il Percorso Ci sono due percorsi possibili: uno da 86 e l’altro da 60 km, con dislivelli complessivi, rispettivamente, di 4200 e 3300 metri. I ciclisti potranno scegliere quale dei due affrontare, ma quelli validi per le gare degli atleti tesserati saranno l’86 km per gli uomini e il 60 km per le donne. Il tracciato è un circuito che parte e termina in Selva Val Gardena passando attorno al gruppo della Sella e a quello del Sassolungo. Ci saranno anche due Gran premi della montagna: uno nelle fasi iniziali, sul passo del Dantercepies, uno nella parte finale, sul Passo della Sella. Il percorso, come da tradizione, includerà anche zone di strada asfaltata che fanno o hanno fatto parte del Giro d’Italia, tra cui il leggendario Passo Pordoi.
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