Nuoto, l’anno super di Miressi dopo l’oro: “Ora compro un drone e vorrei incontrare CR7”

In acqua è un killer pronto ad eliminare tutti i suoi avversari. Fuori un ragazzo di 19 anni senza grilli per la testa e con tanta voglia di ridere e scherzare. Dall'alto dei suoi 202 centimetri Alessandro Miressi ha l'Europa del nuoto ai suoi piedi. Una promessa che è sbocciata definitivamente a Glasgow, dove ha dominato i 100 metri stile libero del campionato continentale. Una stella nascente con un futuro tutto ancora da scrivere. LaPresse lo ha incontrato in occasione dei campionati italiani assoluti di Roma dove, per non farsi mancare nulla, ha fatto segnare il nuovo primato italiano della specialità (47"92). Un crono da podio anche a livello mondiale.

Avrebbe mai pensato ad inizio anno di vincere il campionato europeo e far segnare il nuovo record italiano? No, l'avrei vista come una cosa impensabile ed impossibile. Però, dopo i risultati che ho fatto ai Primaverili ed al Sette Colli, in una gara che sembrava una finale mondiale, ho pensato che anche agli Europei me la potevo giocare. Una volta centrato l'obiettivo finale ho solo pensato a giocarmela, a prescindere dal tempo.

Nell'ultima gara della stagione è arrivato anche il nuovo record italiano (47"92), se lo aspettava? Volevo la ciliegina sulla torta per finire la stagione in bellezza. Mi giravano le scatole per non essere ancora riuscito a sfondare il muro dei 48". Sono riuscito a fare questo ed anche a migliorare il record nazionale, quindi meglio di così non poteva andare.

Insieme ai successi sta arrivando anche la popolarità. Come pensa di gestirla? Non ho nessun problema a riguardo. Me ne sto rendendo conto ora, ad esempio con i miei follower di Instagram: prima degli Europei erano 5mila, adesso quasi 16mila. Comunque l'importante è restare umili e continuare a lavorare a testa bassa, anche perché il prossimo anno ci sono i mondiali.

Quanto sono importanti il Centro Nuoto Torino ed il tecnico Antonio Satta in questa sua crescita esponenziale? Sono entrato al Centro Nuoto che ero un esordiente. Da sei anni lavoro con Antonio. Mi ha preso che ero una mezza calzetta e mi ha portato fino a questi livelli. Per andare forte bisogna stare bene sia nella società che con il proprio allenatore. Sono due tasselli fondamentali e a Torino c'è l'ambiente ideale per preparare le Olimpiadi del 2020.

Dopo l'exploit nei 100 stile libero molti vorrebbero vederla anche sui 200. E' un'idea che la stuzzica? E' una gara che mi piace ma quest'anno li ho fatti solo due volte e senza metterci troppa attenzione, anche perché era mia prima stagione da professionista. Poi magari il prossimo anno vediamo. Ne parleremo.

Pensa di poter diventare un punto di riferimento per i giovani, come è stato Filippo Magnini per lei? Mi farebbe piacere. Spero che qualche ragazzino possa prendere ispirazione dalle mie gare guardandomi in tv. La federazione sta puntando molto sui giovani cercando di fare un grande ricambio generazionale.

Che regalo pensa di farsi per i suoi risultati? Sono un appassionato di tecnologia. Penso che mi comprerò un drone. Dietro casa mia c'è un bosco, vado e gli faccio fare un giro.

Si definisce uno 'juventino tiepido'. Le piacerebbe incontrare Cristiano Ronaldo a Torino? Certo! Abita in collina dalle mie parti, magari ci incrociamo. Se lo vedo gli chiedo una maglietta e magari pure una delle sue auto sportive. Tanto ne ha molte, una può anche darla a me.. (ride, ndr).