Al via le Olimpiadi invernali con lo show diretto dal regista Zhang Yimou

Il Nido d’uccello ancora una volta catturerà l’attenzione di tutto il mondo. Pechino si (ri)scopre a cinque cerchi, prima città in assoluto a ospitare sia la rassegna estiva che quella invernale delle Olimpiadi, con la cerimonia d’apertura che aprirà ufficialmente i Giochi Olimpici della neve nella serata di venerdì. La pandemia continua ad affliggere il mondo e non risparmia i Giochi, ma la bolla voluta dalla Cina – che separa coloro che gravitano attorno alla manifestazione dal resto della popolazione – funziona e garantisce un margine di sicurezza. Non saranno Olimpiadi ‘normali’ ma saranno sicure e, soprattutto, all’insegna del contenimento dei costi.

La capitale cinese infatti ha attinto dall’eredità lasciata dalla rassegna del 2008, con la conversione della maggior parte degli impianti, ‘limitandosi’ ad avvicinare la montagna alla città, con la costruzione di un treno ad hoc e di una rete ferroviaria superveloce e la creazione ‘ex novo’, di due località, Yanqing, dove sono in programma le gare di sci alpino, e Zhangjiakou, che ospiterà le competizioni di snowboard, biathlon e sci di fondo.

La principale legacy che lascerà questa edizione dei Giochi però riguarda il numero impressionante di cinesi che, con la scelta di Pechino, si è avvicinata al mondo della neve e del ghiaccio. Un bacino complessivo di 346 milioni di persone. “Pechino è pronta sotto tuti i profili – ha sottolineato il presidente Thomas Bach – Oggi possiamo affermare che la Cina è un paese di sport invernali. Inizia una nuova epoca, che andrà a cambiare il paesaggio e il panorama degli sport invernali del mondo e dell’industria degli sport invernali per sempre”. Il Covid-19 non ha fermato il rituale dei Giochi. A sei mesi da Tokyo 2020 la capitale cinese è pronta a raccogliere il testimone.

“Il mondo sta volgendo gli occhi verso la Cina e la Cina è pronta. Il paese farà del suo meglio per offrire dei Giochi splendidi e sicuri e agirà all’insegna del motto olimpico ‘Più veloce, più alto, più forte – Insieme’ – ha assicurato il presidente cinese Xi Jinping in un videomessaggio diffuso all’apertura della 139/a Sessione del Cio – Nel preparare e organizzare i Giochi Olimpici Invernali abbiamo coinvolto con successo 300 milioni di cinesi negli sport sulla neve e sul ghiaccio. Abbiamo anche promosso lo sviluppo regionale, la conservazione ecologica, soluzioni green e innovative. Abbiamo creato uno spazio più grande per lo sviluppo degli sport invernali in tutto il mondo”.

Aspettando l’assegnazione delle prime medaglie – le gare sono già iniziate – l’attenzione è tutta rivolta alla cerimonia d’apertura firmata dal regista Zhang Yimou. L’Italia, la nazione che organizzerà con Milano-Cortina 2026 i prossimi Giochi Invernali, sfilerà per penultima, precedendo proprio il paese ospitante. Complessivamente parteciperanno alla cerimonia inaugurale 50 azzurri (22 ospitati nel Villaggio Olimpico di Pechino, 15 provenienti dal cluster di Yanqing e 3 da Zhangjiakou) in rappresentanza di curling, pattinaggio di figura, sci alpino, short track, skeleton, snowboard e speed skating e 6 officials, guidati dal Capo Missione e Segretario Generale del Coni, Carlo Mornati. In testa al team ci sarà Michela Moioli, che ha preso il posto di portabandiera lasciato vacante da Sofia Goggia dopo la caduta nel superG di Cortina e il relativo infortunio che la sta costringendo agli straordinari per tentare un rientro lampo, in tempo per la discesa olimpica del 15 febbraio.

“La mia terza foto con gli Anelli. La mia terza Olimpiade. La mia squadra. Quante cose accadute e quante ancora da scoprire, quanti sogni da realizzare, quanti sorrisi da regalare – racconta su Instagram la regina dello snowboardcross – Sono tante le emozioni: grazie a Tutte le persone che mi hanno aiutato ad arrivare qui, pezzo dopo pezzo, giorno dopo giorno. Ma il meglio deve sempre venire”. Parole da leader di una squadra che, per l’occasione, sfilerà con una divisa – firmata Armani – che comprende una mantella tricolore, sovrapposta alla classica giacca da podio, che è un vero e proprio tributo alla bandiera. Ad aprire la cerimonia, invece, come da tradizione ci sarà la Grecia, paese in cui sono nate le Olimpiadi, seguita da Turchia, Malta e Madagascar, secondo quello che è l’alfabeto in cinese mandarino. Gli ultimi tedofori prima dell’ingresso nello stadio saranno Antonio Guterres e Abdulla Shahid, rispettivamente segretario generale e presidente dell’assemblea dell’Onu. Subito dopo, il braciere olimpico si accenderà. E i Giochi avranno ufficialmente inizio, con i protagonisti principali – gli atleti – che ruberanno la scena a bolle, virus, questioni politiche e boicottaggi diplomatici.

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