Giornata senza medaglia per l'Italia
Un podio mancato per un bersaglio, un altro per una manciata di secondi. In una giornata senza medaglie per l’Italia ai Giochi di Pechino 2022 le vibrazioni maggiori arrivano dal Zhangjakou National Biathlon Centre, dove Lukas Hofer e Dorothea Wierer nella pursuit accarezzano a lungo sogni di gloria, poi sfumati proprio sul traguardo. L’azzurro, dopo il 14° posto della sprint, con una prova straordinaria al poligono – 20 su 20, percorso netto senza sbavature – manca il terzo posto per un soffio, pagando la partenza dalle retrovie e una prestazione sugli sci non così superba da scalzare i primi tre. La biatleta altoatesina invece, bronzo nella sprint, non è riuscita a conquistare un’altra medaglia che sembrava alla portata dopo tre quarti di gara. Un errore – fatale – nell’ultima sessione di tiro la fa scivolare giù dal podio, per un sesto posto che lascia più di qualche rimpianto.
“Pensavo di poter puntare al podio, ma oggi ho avuto nei problemi di caricamento – ha raccontato Wierer, a lungo virtualmente seconda prima di cedere nel finale – Non ho potuto sparare al mio solito ritmo. Ho cercato di dare il massimo, ma all’ultimo giro sono crollata fisicamente e psicologicamente. Non ne avevo più”. L’altoatesina, che si è fatta raggiungere dal gruppetto delle inseguitrici con due errori nel penultimo poligono e ha visto il podio allontanarsi definitivamente mancando un bersaglio nell’ultima sessione di tiro, ha comunque ancora una cartuccia da sparare, nella mass start di sabato prossimo. L’oro è andato alla fenomenale Marte Roeiseland, che si prende di forza la quarta medaglia in questi Giochi (la terza d’oro) davanti alla svedese Elvira Oeberg e alla connazionale norvegese Tiril Eckhoff.
Non ha sbagliato niente invece Lukas Hofer, impeccabile al poligono in condizioni impervie, tra vento ghiaccio e neve di Zhangjakou. Filotto che gli ha permesso, dopo il 14° posto della sprint, di riportarsi a ridosso dei primi – complice anche la pessima prova di un irriconoscibile Johannes Boe – ma di fermarsi proprio ai piedi del podio. Con una rimonta da sogno che lascia però tanta amarezza.
“Oggi ho fatto tutto il possibile, sciando con tanta grinta dal primo all’ultimo giro e purtroppo è mancato quel poco che mi ha negato il podio – l’analisi del 32enne – Nella Coppa del mondo il quarto posto vuol dire una bella gara, qua vuol dire la medaglia di legno. Da una parte una grande delusione di aver sfiorato la medaglia, che sto cercando ormai da un po’. Guardo avanti, prendo il meglio per ripartire verso le prossime gare”. L’azzurro si è presentato all’ultimo poligono in lizza per il podio insieme al russo Eduard Latypov ed al norvegese Tarjei Boe, che hanno fatto valere la loro progressione sugli sci conquistando argento e bronzo alle spalle di un solido Quentin Fillon Maillet, l’unico insieme all’altoatesino a fare venti su venti. “Ora bisogna crederci fino all’ultima gara – promette Hofer – La mass start si aprirà un nuovo libro da scrivere, in cui ci crederemo fino alla fine e fino all’ultimo metro”. Il biathlon azzurro ha ancora qualcosa da dire in questi Giochi.
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