La campionessa Olimpica mette in dubbio la sua partecipazione ai giochi di Milano-Cortina
La gioia e la felicità per l’argento nei 1500 che l’hanno resa la donna italiana più medagliata nella storia dei Giochi non placano la rabbia di Arianna Fontana. Che nella notte in cui entra ancor più nei libri dei record torna a parlare degli attacchi sul ghiaccio subiti dai colleghi della nazionale maschile, rivelando come uno degli autori faccia parte del quartetto della staffetta azzurra che poco prima di lei ha festeggiato il bronzo nei 5000 metri. Il gelo con la Federghiaccio intanto resta tale e gli ottimi risultati ottenuti a Pechino 2022 non hanno fatto altro che confermare la bontà della scelta di affidarsi al marito coach Anthony Lobello, in contrasto con la volontà della Fisg. Restano quindi sullo sfondo i dubbi in merito a una partecipazione ai Giochi di Milano-Cortina del 2026.
Ho tante emozioni che ora posso lasciare andare
Rispetto alle polemiche che hanno accompagnato tutto il suo soggiorno in Cina, questa volta però la campionessa di Sondrio si mostra più fragile dopo l’ultima perla che ha chiuso le sue Olimpiadi. Facendosi travolgere dalla commozione, fino alla lacrime. “E’ successo davvero di tutto, anche questa finale è stata una bella finale, sono contenta di esserci stata. Non so cosa aggiungere in questo momento – racconta la regina dello short track italiano prima di addentrarsi nei suoi pensieri – Ho tante emozioni che adesso posso lasciare andare. Ho dovuto trattenere tante cose, nei prossimi giorni avrò modo di rilasciare tutto quello che ho dentro“. Intanto l’ennesimo sassolino dai pattini nei confronti del presidente Andrea Gios se lo toglie subito. “Il dissidio si può ricomporre? Dopo l’uscita in cui ha detto ‘faremo di tutto per avere Arianna Fontana a Cortina però sotto le nostre regole federali e il nostro sistema’ non so – ha evidenziato – Diciamo che io me ne sono dovuta andare per poter essere qui e fare quello che ho fatto. Non sono stata sotto le loro regole e il loro sistema, perché sapevo che non poteva funzionare. Mettere già quel puntino non mette delle buone speranze”.
Milano-Cortina? Sarebbe un sogno ma altri quattro anni così non li posso fare
La mamma si augura che la “faccia diventare nonna”, ma il pensiero di una fuoriclasse come la valtellinese non può non correre a Milano-Cortina. Perché chiuderebbe il cerchio aperto da un’altra Olimpiade in casa, quella di Torino 2006, e perché Arianna potrebbe mettere nel mirino il record assoluto di medaglie di un italiano ai Giochi che appartiene allo schermidore Edoardo Mangiarotti, a quota tredici. Un pensiero comunque lontano attualmente. “Sarebbe un sogno esserci – ammette – Però altri quattro anni così io non li posso fare, vedremo se cambierà qualcosa, se ci saranno le basi giuste per poter continuare ed esserci come atleta”.
Uno dei quattro che ha vinto il bronzo mi ha preso di mira
Oltre alla difficile convivenza tra la Federghiaccio e Lobello, l’altro nodo spinoso riguarda il rapporto tra la campionessa di Sondrio e la squadra maschile, che ha aperto una serata da sogno per l’Italia dello short track prendendosi il bronzo nella staffetta sui 5000 metri. “I maschi li ho già perdonati, era solo uno che ha continuato ad attaccarmi sul ghiaccio – ha raccontato tornando sulla frase shock dei giorni scorsi, quando aveva rivelato di esser stata presa di mira dagli uomini – Tutti fanno errori, le cose io le ho perdonate da tempo, ma non dimentico. Se è uno dei quattro della staffetta che ha vinto il bronzo oggi? Sì”. L’azzurra non si è voluta sbilanciare ulteriormente, ma la distanza tra le parti in causa resta netta ed evidente. A questo punto la palla passa alla Fisg, che nei prossimi giorni replicherà agli attacchi di Fontana in una conferenza stampa del presidente Gios già fissata per venerdì. La polemica corre rovente sul ghiaccio e del clima olimpico ha ben poco.
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