Tutto pronto per il via ufficiale della 105ª edizione della 'corsa rosa'. I nomi importanti non mancano: da Carapaz a Van Der Poel, da Valverde a Dumoulin

È il Giro d’Italia più duro dal 2011, e ha un dislivello di 50.808 metri. Nel 2021 erano 48 mila. E non sono soltanto i cinque arrivi in salita, quanto la distribuzione delle tappe a rendere molto intrigante e imprevedibile la corsa. Sono soltanto due le giornate per tirare il fiato: Reggio Emilia e Treviso. Nove tappe hanno un dislivello medio di 3000 metri: questo Giro si vince in montagna e si vince all’attacco.

Dopo due anni in bici tra la pandemia, la corsa rosa riparte oggi da Piazza degli Eroi di Budapest in un’atmosfera di normalità. Mancavano i tifosi, mancava l’abbraccio della gente. Ora si può. È l’edizione 105 di un cammino iniziato alle 2.53 del 13 maggio 1909 in piazzale Loreto a Milano, tra i fari a olio delle bici che non illuminavano soltanto 37 pionieri, ma l’alba di una pazzesca avventura. Tre tappe in Ungheria, poi 18 in Italia e uno sconfinamento in Slovenia: 3447 km. Il Giro decolla.

L’uomo più atteso, il favorito numero 1 è Richard Carapaz del Team Ineos. Al foglio firma di partenza dalla capitale ungherese i big non mancano: tra di loro Van der Poel, Valverde e Dumoulin.

Oggi prima tappa Budapest-Visegrad, 195 km. Via ufficiale alle ore 12.40, trasferimento di 12,4 km. Fino alla salita di chiusura di 5 km, tappa interamente pianeggiante (dal km 9 al km 14 si percorrerà un tratto di autostrada). A Esztergom, dopo 167 km, abbuoni ai primi 3: 3”, 2”, 1”. Al traguardo, 10”, 6” e 4” ai primi tre.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata