Alla vigilia delle prime gare parla il direttore tecnico: "Non ci possiamo nascondere, la squadra è cresciuta". In pista non solo le stelle Tamberi e Jacobs, ma molte giovani promesse come Dallavalle, Fantini e Crippa

 (LaPresse) – L’Olympiastadion è pronto ad accendere i riflettori. Il Parco Olimpico, gremito di adulti e bambini in questi giorni per una festa di sport autentica e spontanea, spalanca le proprie porte per ospitare l’atletica, la disciplina ‘regina’ di questi Europei multisport a Monaco di Baviera. La vicinanza temporale con i Mondiali di Eugene, che si sono svolti a metà luglio, non ha tolto appeal all’appuntamento: in Germania ci saranno dodici campioni olimpici, dieci freschi campioni del mondo, ventuno campioni europei uscenti. “Siamo felici di celebrare i 50 anni dalle Olimpiadi e i 20 anni dagli Europei, ci sono i migliori atleti – ha evidenziato il Ceo di European Athletics Christian Milz – Fin dal nostro arrivo si è percepita subito una bella atmosfera. C’è una grande organizzazione dietro, non vediamo l’ora che inizi questo appuntamento”.

Rispetto alle ultime edizioni senza grandi acuti l’Italia si presenta a questa rassegna con rinnovate ambizioni. Merito dell’effetto Tokyo 2020 ma soprattutto del lavoro svolto in questi dodici mesi, in cui sono saliti alla ribalta giovani promesse che potrebbero sbocciare proprio in Baviera. Da Andrea Dallavalle a Sara Fantini, a un passo dalla medaglia già negli Usa qualche settimana fa, fino a Yeman Crippa, che ha saltato l’appuntamento in Oregon per presentarsi nel migliore dei modi alla sfida continentale. Sono proprio loro non a caso i protagonisti della conferenza stampa di apertura organizzata dalla Fidal a Casa Italia Collection. “Non ci possiamo nascondere, la squadra è cresciuta. Da qui inizia il biennio decisivo per il futuro dell’atletica italiana – sottolinea il direttore tecnico Antonio La Torre -. Siamo a meno di 24 mesi da Parigi 2024, bisogna misurare la forza degli atleti, adesso abbiamo tanti ragazzi e ragazze che potranno e vorranno essere protagonisti”.

Tokyo 2020, 2 medaglie d'oro nell'atletica per l'Italia con Jacobs nei 100 metri e Tamberi nel salto in alto
Tokyo 2020, 2 medaglie d’oro nell’atletica per l’Italia con Jacobs nei 100 metri e Tamberi nel salto in alto

Nella galassia dell’atletica azzurra quindi non spiccano solo le stelle di Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs quindi, che restano le punte di diamante di una spedizione che comunque può ben figurare ovunque. Al punto che il presidente della federazione Stefano Mei, in un eccesso di ottimismo, mette nel mirino il record degli Europei di Spalato del 1990, quando arrivarono (anche grazie al suo contributo) 12 medaglie, con 5 ori, 2 argenti e 5 bronzi. “Auspico di poter essere il presidente che migliorerà quel record – ha ammesso -. Possiamo dire che l’atletica italiana ha assunto consapevolezza della sua nuova dimensione, siamo andati a Eugene con molti problemi, uscendo non ridimensionati ma confermando quanto di buono era stato fatto ai Giochi Olimpichi. Questa è dimostrazione di solidità e di compattezza della squadra, c’è un gruppo di atleti che fa molto bene ovunque”. Ora tocca a loro dimostrarlo, a cominciare da un Ferragosto di fuoco che mette già in palio cinque medaglie, compresi i due titoli nella maratona.

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