Sorriso tiratissimo, movenze incerte, l'aria di chi si sente un po' intruso nella festa tutta britannica. Gli inglesi si prendono la rivincita sugli azzurri della velocità, piazzando l'uno-due con Zharnel Hughes e Nethaneel Mitchell-Blake
Sorriso tiratissimo, movenze incerte, l’aria di chi si sente un po’ intruso nella festa tutta britannica. Gli inglesi si prendono la rivincita sull’Italia della velocità e su Filippo Tortu nello specifico, piazzando l’uno-due nei 200 metri con Zharnel Hughes, battuto da Marcell Jacobs nei 100, e Nethaneel Mitchell-Blake. Per lo sprinter brianzolo è un bronzo europeo che lascia l’amaro in bocca, lui stesso è il primo a non nascondersi. “Dovrei essere contento ma forse finita la gara sono più arrabbiato del colore di questa medaglia. Penso di aver fatto una buona gara e di non aver sbagliato granché, ma gli altri ne avevano di più – l’analisi del campione olimpico nella staffetta 4×100 che assomiglia a una resa – Volevo l’oro, mi sarei non tanto accontentato dell’argento quindi questo bronzo mi sta un po’ stretto”. Rispetto alla semifinale Tortu è riuscito a migliorarsi solo di due centesimi (20”27), non abbastanza per impensierire gli sprinter di Sua Maestà. L’appuntamento è rimandato a Roma 2024, l’Europeo casalingo che precederà i Giochi di Parigi: “Arriverò per vincere”, promette Tortu, che avrà modo in questo biennio di lavorare in maniera più approfondita sul mezzo giro di pista. Resta, nella fresca notte di Monaco, un risultato comunque storico per l’Italia dell’atletica: era dai tempi di Pietro Mennea, oro a Praga 1978, che un azzurro non finiva sul podio nei 200.

È decisamente più largo invece il sorriso di Ahmed Abdelwahed e Osama Zoghlami, rispettivamente argento e bronzo nei 3000 siepi. Osama ha condotto una gara di testa dall’inizio, Ahmed è risalito da centro gruppo nell’ultimo terzo della corsa; ma quando l’Italia pregustava una clamorosa doppietta, il finlandese Topi Raitanen ha cambiato marcia ed è andato a prendersi il titolo europeo (8’21”80). Senza comunque rovinare la festa dei due siepisti azzurri. La doppietta sul podio delle siepi, disciplina storicamente favorevole all’Italia, mancava da Helsinki 1994, quando Lambruschini e Carosi vinsero oro e argento. Con le tre medaglie di venerdì il bottino complessivo dell’atletica sale a 9. E all’appello manca ancora Massimo Stano nella 20 km di marcia, Yeman Crippa nei 10000 ed Elena Vallortigara nell’alto femminile, tutte carte potenzialmente da medaglia ‘pesante’. Per un’atletica azzurra che ha ancora tanto da dire in questo Europeo.
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