Tappa cruciale della regata transatlantica d'altura in solitaria
Dopo la partenza da Saint-Malo in Francia, accompagnata da un vento tra i 15 e i 20 nodi, la 12esima flotta della Route du Rhum, la regata transatlantica d’altura in solitaria con destinazione Guadalupa, si trova ad affrontare la prima decisione strategica nei pressi del Golfo di Biscaglia nell’oceano Atlantico. Quella di Golfo di Biscaglia è una tappa cruciale nella quale è necessario fare una prima mossa che si può rivelare decisiva, come ad esempio scegliere se passare da Cabo Fisterra evitando il traffico del Canale della Manica. Optare per la rotta nord (la più breve) nonostante le sue depressioni o dirigersi a sud (e allungare la rotta) lungo la costa portoghese per trovare gli alisei.
Tra i 138 concorrenti resta nel gruppo di testa della classe Imoca Boris Herrmann (Malizia-Seaexplorer) dello Yacht Club de Monaco (YCM), mentre l’altro membro dello YCM, Oren Nataf (Rayon Vert) è stato costretto al ritiro dalla classe Multi a causa di uno strappo alla randa. “Non sappiamo davvero perché” la vela si sia strappata, “aveva solo tre anni e non era in cattive condizioni”, afferma Nataf, che ha fatto ritorno al porto di Saint-Malo poche ore dopo l’inizio della gara. “Abbiamo esaminato tutte le possibili soluzioni con Sidney Gavignet, che mi sta supportando in questa gara. Avremmo potuto far riparare la randa, ma siccome non sono un velista esperto non era ragionevole tornare in mare con una vela che non era al 100% e poteva strapparsi di nuovo. Inoltre, la finestra di tempo era limitata. Ero pronto per partire, ma è andata così. È meglio che sia successo ora e non in mezzo all’Atlantico. Vorrei ringraziare tutto il team che mi ha aiutato. Torneremo più forti tra quattro anni”.
Dal canto suo Boris Herrmann a bordo del suo YCM Malizia-Seaexplorer è uno dei 38 Imoca in gara: dopo un’ottima partenza in prima linea, Herrmann ha navigato di bolina stretta mure a sinistra prima di dirigersi verso la costa inglese e poi virare a Cap Fréhel, nell’Atlantico. Trascorsa la prima notte nel gruppo di testa, si è diretto a sud mentre superava l’Ile d’Ouessant.
La Route du Rhum è un test importante sia per lo skipper sia per l’imbarcazione, che ha lasciato i cantieri a luglio scorso. Le barche più veloci dovrebbero raggiungere Pointe-à-Pitre in circa sei giorni, con il traguardo previsto per il 4 dicembre. Ad attendere i partecipanti 3.542 miglia nautiche disseminate di sfide. La strada per arrivare ai Caraibi è ancora lunga: si va dal Canale della Manica e le sue rotte marittime super trafficate, la natura capricciosa del Golfo di Biscaglia (con alisei che possono soffiare fino a 25 nodi), poi il Mar dei Sargassi e le sue insidiose zattere galleggianti di alghe.
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