Cala il sipario sulla decima edizione dell'evento

Cala il sipario sulla decima edizione della Monaco Energy Boat Challenge. L’evento dedicato alle nuove fonti energetiche alternative nel mondo della nautica, che ha visto protagonisti università e realtà industriali, si è svolto allo Yacht Club de Monaco. Per quattro giorni 31 università, 50 squadre, 25 nazioni, tra cui Italia, Francia, Grecia India, Indonesia, Germania, Francia e Stati Uniti, e quasi 500 studenti internazionali si sono sfidati mare in diverse competizioni divisi in tre categorie: Solar Class, Energy Class e Open Sea Class. Primo posto nella Energy Class al team di UniBoat dell’Università di Bologna, mentre nella Solar Class trionfano gli olandesi di Sunflare. 

“Siamo arrivati a un punto molto interessante, molto internazionale. Abbiamo i giovani, l’industria nautica, realtà della cantieristica da tutti il mondo ma anche gli investitori. Mi sembra che con tutti questi attori abbiamo chiuso il cerchio”, afferma il segretario generale dello YCM, Bernard d’Alessandri. “E’ sempre un piacere ospitare qui tutti questi giovani che rappresentano il futuro del mondo e anche il futuro del mondo dello yachting”, aggiunge. “Crediamo molto in questo tipo di eventi e facciamo le nostre congratulazioni allo Yacht Club per questa iniziativa. Credo ci abbiano visto lungo”, afferma Jan Pachner, segretario generale della One Ocean Foundation, Fondazione dedicata alla salvaguardia degli oceani, e membro della giuria internazionale della competizione. “Credo – aggiunge – che anche per l’industria nautica sia un messaggio importante perché è qui che si crea l’innovazione anche grazie alla presenza dei giovani e delle università con questa competizione. Un po’ tutto il mondo si sta concentrando sulla transizione energetica trovando nuove soluzioni e credo che anche la nautica debba fare la sua parte”. 

A trionfare nella categoria Energy per il terzo anno consecutivo il team UniBoat dell’Università di Bologna. “La gara è andata molto bene – racconta Federico Vanzini, pilota del team -. Abbiamo dimostrato di avere portato un prodotto migliorato e abbiamo vinto grazie alla nostra grande affidabilità. Volevo ringraziare tutto il team, soprattutto chi ha portato la barca in questi anni al livello al quale è adesso. La gara di endurance di venerdì è stata incredibile. Abbiamo trovato un mare fortissimo ma abbiamo trovato una barca assolutamente affidabile e forte e abbiamo vinto in maniera netta. Oggi invece è stata più dura: i greci del team Oceanos (arrivati al secondo posto, ndr) hanno creato una barca fortissima e ci hanno dato filo da torcere. E’ stata veramente una gara all’ultima minuto”. In questa categoria a tutti gli equipaggi viene affidato uno stesso scafo di base che poi possono ‘alimentare’ con un motore a loro scelta, dall’idrogeno alle batterie al litio. 

Il team bolognese per la sua Futura sceglie di mantenere la propulsione multi-ibrida con batteria, serbatoi di idrogeno e pannelli solari. Quest’anno una novità: la tecnologia ‘Adas’ in modo che grazie all’aiuto della telecamera stereo vision fosse possibile riconoscere gli oggetti in mare e abilitare il sistema di guida autonoma.Secondo posto nella categoria Energy al team greco ‘Oceanos’ dell’Università di Atene, mentre terzo posto va al team dell’Università di Genova al suo debutto nella competizione. A UniGe va anche il premio della giuria ‘Eco conception prize’ per il miglior riutilizzo dei materiali. Il riconoscimento alla cerimonia di premiazione è stato consegnato dal presidente dell’Arera, Stefano Besseghini. “Questa manifestazione è una sintesi molto importante tra i temi della transizione energetica e quello della knowledge intensiveness perché sono le due frontiere che bisogna mettere insieme. Qui troviamo un ambito sfidante come quello del mare, i ragazzi che completano i cicli di formazione competendo e condividendo nuovi progetti, idee, lo sviluppo di nuove soluzioni tecniche e poi porteranno questa esperienza nella loro quotidianità di lavoro che sarà sempre più intessuta di sostenibilità e transizione energetica ed ecologica. Quindi una rete di competenze e di relazioni che si forma che può essere un utile scalino su cui appoggiare il prossimo passo”, afferma Besseghini. 

 

 

Il primo posto nella Solar Class, dedicata alla propulsione a energia solare, lo guadagna il team Sunflare. “Siamo una fondazione olandese e il nostro equipaggio è formato da 7 persone. E’ la quinta volta che portiamo a casa la vittoria nella Solar Class alla Monaco Energy Boat Challenge. All’inizio – ricorda Gerlof Werkman, pilota del team – sulla nostra imbarcazione avevamo ancora pannelli solari in vetro poi ne abbiamo implementatati di più leggeri, aggiunto idroali e portato a termine altre migliore minori. Al momento stiamo sviluppando una nuova batteria per avere una capacità maggiore. Guardando al futuro, il prossimo anno torneremo con una nuova barca”. Anche il resto del podio della categoria è olandese: il secondo scalino è occupato da Han Solarboat e il terzo dal team Twente. 

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