Il mondo dello sport investito dalle vicende interazionali: dal centrocampista Zalka partito per arruolarsi, fino alla morte dell'ex calciatore Lior Assulin, che era al rave vicino a Gaza
Lo sport in Israele si ferma. Tutti i campionati sportivi professionistici israeliani, a partire da calcio e basket, sono stati sospesi a seguito dell’attacco sferrato sabato scorso dai miliziani di Hamas su Israele. E molte squadre, dal Maccabi Tel Aviv all’Hapoel Beersheba, dall’Hapoel Tel Aviv al Maccabi Haifa, hanno concesso ai giocatori di nazionalità straniera l’opportunità di lasciare il Paese per motivi di sicurezza. Per timore di nuovi attacchi non ci sono infatti le condizioni per disputare le competizioni e tra gli stessi atleti israeliani c’è chi ha lasciato la propria squadra per imbracciare le armi. E’ il caso del centrocampista Menashe Zalka, capitano dell’Hapoel Hadera, partito immediatamente per aiutare la sua nazione.
La Federcalcio israeliana (Ifa) è in trattativa con la Uefa per rinviare a novembre le prossime partite della nazionale valide per la qualificazione a Euro 2024 contro la Svizzera, in programma giovedì sera al Bloomfield Stadium di Tel Aviv e successivamente in Kosovo. Inoltre, l’Ifa – è quanto fa sapere la stampa israeliana – sta cercando di rinviare le partite dell’U17 contro Germania ed Estonia. Se la Uefa non dovesse dare il permesso di posticipare gli incontri, molto probabilmente le sfide in programma si terranno a Cipro o in Grecia, come è stato fatto in passato quando c’erano state precedenti situazioni legate alla sicurezza in Israele.
Diversi i giocatori israeliani che erano impegnati nei vari campionati in Europa nel fine settimana. L’ex capitano della nazionale Bibras Natcho ha segnato per il suo club, il Partizan Belgrado, ed è poi scoppiato a piangere tra le braccia dei compagni di squadra. Stessa reazione di Raz Shlomo, che gioca per il Leuven, in Belgio. Dopo il gol non è riuscito a trattenere l’emozione. “Come si può festeggiare un gol in questo giorno. Quando ho visto tutte quelle foto all’inizio della giornata, era semplicemente troppo. I miei compagni di squadra hanno visto molti video sui social media e mi hanno chiesto della mia famiglia e di questo genere di cose. È stato uno shock per tutti e non sappiamo cosa accadrà. Difficile trovare le parole giuste in giornate come queste”, sono state le parole di Natcho.
Il ginnasta israeliano Artem Dolgopyat, oro alle Olimpiadi di Tokyo, dopo la conquista del titolo iridato ai Mondiali di Anversa ha issato una bandiera israeliana con un paio di nastri neri sopra a causa della guerra in corso. In Scozia i tifosi del Celtic hanno applaudito la causa di Hamas e sventolato bandiere a loro sostegno, scatenando la reazione di Nir Bitton, che ha giocato per dieci anni per il club e ora fa parte del Maccabi Tel Aviv. “Vergogna, liberate Gaza da Hamas, non da Israele. Sostenere un’organizzazione terroristica che celebra con orgoglio il massacro delle famiglie è assolutamente folle e imbarazzante”, è quanto ha scritto sul proprio profilo Instagram.
L’attacco di Hamas ha provocato anche la morte di alcuni esponenti dello sport israeliano come l’ex calciatore Lior Assulin. Il 43enne è tra le vittime dall’assalto firmato da circa 50 guerriglieri di Hamas che hanno aperto il fuoco sui partecipanti al rave vicino ala Striscia di Gaza. A Ben Binyamin, giocatore del Leumit League, anche lui presente alla festa, è stato amputato un piede.
“Congelati” anche i campionati di basket. Gli stranieri della squadra dell’Hapoel Jerusalem sono volati in Grecia e sono partiti per Atene anche i giocatori del Maccabi Ramat Gan e Ness Ziona, oltre ad alcuni componenti dello staff professionistico. Sia i club di basket del Maccabi Tel Aviv che dell’Hapoel Tel Aviv dovrebbero giocare all’estero questa settimana ma per ora i servizi di sicurezza israeliani non consentono a nessuna squadra o atleta israeliano di lasciare il Paese – il che ha fatto saltare le sfide contro l’Olimpia Milano, in calendario il 12 ottobre al Forum di Assago, e quella successiva contro il Zalgiris Vilnius.
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