Il campione olimpico a Tokyo 2020: "Semifinale è il gradino più difficile"

Marcell Jacobs è arrivato a Parigi in vista del debutto alle Olimpiadi. Il velocista azzurro scenderà in pista sabato 3 agosto con l’obiettivo di difendere la medaglia d’oro conquistata ai Giochi di Tokyio 2020 nei 100 metri e nella staffetta 4×100. “Fisicamente sto molto bene, le sensazioni in pista erano ottime, anche il mio allenatore era soddisfatto. Sono tanto sereno, ho tanta voglia di scendere in pista e divertirmi”. “Tre anni fa ero una persona completamente diversa. C’è pressione, tutti in primis me stesso si aspettano tanto in queste Olimpiadi. A Tokyo ero arrivato da outsider, qui arrivo campione in carica però l’emozione e quello che vivo sarà lo stesso”, ha detto l’atleta 29enne in conferenza stampa da Casa Italia.

“Per il podio correre sotto i 9″85, Lyles non imbattibile”

“Per andare a podio come minimo devi correre sotto i 9”85, bisogna cercare di fare meno errori possibili e poi focalizzarsi su se stessi”. “Lyles non lo vedo in pole position anche perché non è quello che ha corso più veloce quest’anno, il giamaicano (Kishane Thompson, ndr) mi spaventa di più rispetto a Lyles. E’ campione del mondo nei 100, 200 e staffetta, arriva con un gran carico di energia ma questo non vuol dire che sia imbattibile”, ha affermato ancora Jacobs. 

“Semifinale gradino più difficile, poi può vincere chiunque”

“So che sarà tosta, ci sono 15-16 atleti che possono puntare ad andare in finale, ma in finale si va in otto. Quello sarà il gradino più difficile, poi la finale la può vincere chiunque”. “I 100 sono una gara talmente breve ed esplosiva, si fa fatica a risparmiarsi, forse lo si potrà fare in batteria ma domenica ci sarà da spingere oltre il limite sia in semifinale che in finale”, ha aggiunto il campione olimpico. “Ho fatto un anno in cui sono riuscito ad allenarmi come volevo. Non ci sono mai state interruzioni o problemi, abbiamo lavorato molto bene. Quando cambi allenatore e metodi all’inizio ci vuole un po’ per mettere insieme tutti i pezzi, poi siamo riusciti a trovare un buon feeling”, ha dichiarato Jacobs rivelando questa mattina di aver “fatto due allunghi sui 90 metri per cercare di lavorare su una parte che mi stava ronzando nella testa tra i 15 e i 20 metri in cui c’è quella fase di stallo che voglio cercare di eliminare. Lui dopo il primo non voleva farmene fare più, ha detto di avermi visto molto bene. Io ne ho fatto un altro perché volevo ricordarmi il gesto e l’ho fatto ancora meglio”. “Mi sto godendo questo primo approccio al villaggio olimpico, sono arrivato ieri. Parecchi atleti sono venuti a salutarmi e chiedere fotografie, sarebbe lo stesso se dovessi incontrare LeBron James in mensa, anche se non accadrà mai. Questo fa piacere, ti dà quell’energia e quel qualcosa in più che serve per scendere in pista”.

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