Per la prima volta dopo 60 anni i britannici potranno prendere parte all'America's Cup e sfidare il Team New Zealand

Si spegne il grande sogno di Luna Rossa. L’impresa di portare in Italia la ‘Vecchia brocca’ dell’America’s Cup si infrange sotto la classe e l’aggressività di un superasso dei mari come il quattro volte campione olimpico Ben Aislie che dopo 60 anni di attesa consegna ad un’imbarcazione inglese il ruolo di ‘sfidante’ nella competizione sportiva più longeva del mondo. Ineos Britannia non ha infatti fallito il suo primo match point di giornata conquistando il settimo e decisivo punto per mettere in bacheca la Louis Vuitton Cup 2024 che gli garantisce la sfida contro Team New Zealand. Il miracolo per il team Prada non è riuscito, dopo la doppia sconfitta rimediata mercoledì che ha permesso agli inglesi di prendere il largo, serviva essere perfetti, non fare sbavature, indovinare ogni mossa possibile, per tenere vive le speranze. Ma ancora una volta una partenza gli inglesi si sono dimostrati leggermente superiori riuscendo a gestire il seppur minimo vantaggio, quanto basta per marcare stretto Luna Rossa. Francesco Bruni e Jimmy Spithill le hanno provate tutte, con orzate e strambate e fino all’ultimo lato dell’undicesima regata ha cercato di recuperare il gap ma la riscossa non si è concretizzata con Ineos Britannia che ha chiuso i conti con 11″ di vantaggio prendendosi così la rivincita dopo il pesante ko subito tre anni fa per mano della barca italiana che si impose 7-1.

Francesco Bruni: “Momento duro per me e per tutto il team”

L’amarezza nel team Prada è profonda, anni di lavoro evaporano nonostante la barca avesse dimostrato di avere una velocità di crociera superiore ai rivali. A mancare però è stata proprio la partenza così come una serie di imprevisti e guai tecnici (come la rottura delle stecche della randa di alcuni giorni fa) che hanno sempre messo in salita la finale. “È un momento duro per me e per tutto il team, è stato fatto un lavoro incredibile che non siamo riusciti a portarlo a termine. Avevamo le carte in regola per giocarci una finale di America’s Cup e non ci siamo riusciti. È andata male ma Luna Rossa sicuramente tornerà forte”, sono state le parole a caldo di ‘Checco’ Bruni emozionato per come si è consumato l’epilogo. “E’ stato un testa a testa fantastico, Team Ineos si è meritato la finale. C’è un po’ di amaro in bocca per le regate non disputate ma loro hanno fatto una grande finale. Ci sono tante recriminazioni ma questo è lo sport. Ci sono stati anche tanti errori da parte nostra, incluso oggi. Ma è stata una finale combattutissima, mai due barche con performance così simili si sono affrontate in finale. E questo aumenta il rammarico. Ben Ainslie è stato solo un filino più bravo di noi”, ha concluso il timoniere azzurro ringraziando il team per il grande lavoro fatto Per gli inglesi è un risultato storico. Come ha ripetuto più volte Ben Ainslie, profondamente orgoglioso per la vittoria: “È da un po’ di tempo che cercavamo questo momento, è qualcosa di enorme per l’Inghilterra e per il team. Ringrazio chi ha fatto un investimento economico ed emotivo. Per molti anni a questa competizione non c’era l’Inghilterra. Mi complimento con Luna Rossa, team incredibile con cui ci aspettavamo una battaglia dura. La sua storia parla per sè, so che è un momento duro per loro”. Ora dal 12 ottobre Ineos sfiderà Emirates New Zealand per la conquista della vecchia brocca, mai vinta dagli inglesi. Sessanta anni fa ‘Sovereign’, del Royal Thames Yacth Club, venne sconfitto 4-0 dagli statunitensi di ‘Constellation’. Il mago Ainslie ha tutta l’intenzione di segnare un altro pezzo di storia, il più importante e attesa da tutta la vela britannica. 

 

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