L'ex campione di sci: "Cosa accomuna me e Sinner? Il calore del pubblico. Lui si è dimostrato un vero innovatore nel tennis"
L’Italia incollata alla tv per vedere Jannik Sinner aggiudicarsi le Atp Finals 2024: gli ascolti della Rai volano grazie al numero 1 del tennis diventato un fenomeno nazional-popolare proprio come lo erano stati Alberto Tomba e Valentino Rossi. Un simbolo dell’Italia nel mondo, dell’eccellenza e della qualità del Bel Paese nello sport, di chi sa vincere con la mentalità giusta ma anche con leggerezza.
Ed è proprio la leggenda dello sci italiano, Alberto Tomba, ad incensare Jannik: “E’ un’emozione forte vedere il calore del pubblico. L’ho vissuto pure io. Cosa accomuna me e Sinner? Forse proprio questo: lui che dalla montagna ha raggiunto la vetta del tennis ed io che dalla città mi sono spinto sulla vetta dello sci. Unico Jannik!”, ha detto a LaPresse l’ex campione delle nevi dopo la vittoria del tennista 23enne a Torino seguita da oltre 5 milioni di telespettatori.
Lo specialista di slalom e slalom gigante di San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, che conta nel suo palmares 50 vittorie in Coppa del Mondo, è stato protagonista del sentimento che oggi rivive con Sinner, quello di tanti italiani che pur non essendo tutti esperti di tennis, come non lo erano di sci, sentono vicinanza, appartenenza e di essere rappresentati dal talento di un connazionale. La vittoria di due medaglie d’oro ai Giochi Olimpici Invernali di Calgary del 1988, quando Tomba aveva solo 21 anni, lo aveva portato alla popolarità a livello mondiale e quell’evento fu così significativo che persino il Festival di Sanremo di quell’anno si fermò per trasmettere in diretta la sua seconda manche.
“Dopo la vittoria si è dimostrato un vero innovatore nel tennis, sia come tecnica che come forza mentale – ha proseguito Tomba parlando dell’ennesimo successo di Sinner avvenuto ieri a Torino nella finale delle Atp Finals contro Taylor Fritz – La finale di ieri ha chiuso una stagione semplicemente perfetta”.
E conclude: “Cinque o sei anni fa, sognai che prima o poi sarebbe arrivato un numero 1 italiano al mondo anche nel tennis: è arrivato!”.
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