A Le Golf National della capitale francese si scontrano le squadre di Europa e Stati Uniti. Tra gli americani torna il grande Tiger Woods che ha vinto un torneo dopo 5 anni. Nella squadra Europea c'è Chicco Molinari
Neanche si fossero messi tutti d'accordo. Tiger Woods, il giocatore di golf con più seguito al mondo, torna a vincere dopo 5 anni un torneo di primaria importanza e lo fa a una settimana dalla Ryder Cup, la competizione a squadre tra Europa e Stati Uniti che comincia venerdì mattina sul percorso parigino de Le Golf National a Saint-Quentin-en-Yvelines, sud ovest della capitale francese.
E' la quarantesima volta (dal 1927) che i golfisti dei due continenti si scontrano in una competizione che, per certi versi, non è golf ma che, ormai, suscita interesse superiore a quello per qualsiasi altro importante torneo. Perché è l'evento golfistico più vicino al lato popolare (fino a pochi anni fa abbastanza nascosto) di questo sport. Fino al 2002, in 73 anni e 37 edizioni, l'Europa ha vinto solo sette volte. Dal 2002 al 2016 sono sei vittorie a due per il Vecchio Continente. L'ultima volta, a Chaska, in Minnesota trionfarono gli Stati Uniti per 17-11. Ma, ormai, anche se la formula (fourballs, foursome e match singoli) sulle tre giornate, è sempre la stessa, tutti hanno capito che il tifo può essere da stadio che, ci si può avvolgere in bandiere, fare salti di gioia, abbracciarsi come per un gol. Esattamente come si fa sui campi di calcio di tutto il mondo. Insomma, una volta ogni due anni, il golf si contamina, diventa agonismo puro, adrenalina, tifo, tamburi e campanacci. E i compassati giocatori di golf si divertono come matti a fare, per una volta, come i calciatori.
Con Tiger Woods tornato ai vertici della forma, la bilancia pende leggermente dalla parte degli Stati Uniti. Ma in Ryder non si può mai dire. I capitani hanno fatto le loro scelte e, adesso, dovranno scegliere ancora per stabilire le coppie, chi gioca prima, chi gioca dopo e contro chi. I capitani: alta cosa non golfistica in uno sport prettamente individuale, diventano qui importantissimi. Un po' come i capitani di Coppa Davis nel tennis: costruiscono strategie, supportano i giocatori fino a passare loro l'asciugamano o la borraccia, girano per il percorso sulle macchinette elettriche portando buone e cattive notizie a chi sta giocando. Li aiutano addirittura cinque vicecapitani (tutta gente ancora in attività agonistica) che diventano veri e propri assistenti per i dodici giocatori che si alternano nelle partite. Anche loro si divertono e partecipano come bambini entusiasti.
Ed ecco le squadre.
EUROPA
Capitano: Thomas Bjorn (Danimarca.
Vicecapitani: Luke Donald (Inghilterra), Padraig Harrington (Irlanda), Robert Karlsson (Svezia), Graeme McDowwel (Scozia), Lee Westwood (Scozia)
Giocatori: Paul Casey (Inghilterra), Tommy Fleetwood (Inghilterra), Sergio Garcia (Spagna), Tyrrel Hutton (Inghilterra), Rory McIlroy (Irlanda), Francesco Molinari (Italia), Alex Noren (Svezia), Thorbjon Olesen (Danimarca), Ian Poulter (Inghilterra), Jon Rahm (Spagna), Justin Rose (Inghilterra), Henrik Stenson (Svezia).
Di questi: Casey, Garcia, Poulter e Stenson sono captain picks, (scelte del capitano). Gli altri otto si sono guadagnati il diritto di stare a Parigi grazie alle vittorie e ai piazzamenti della stagione. Primo fra tutti, Chicco Molinari, largamente in testa alla relativa classifica grazie a un'annata straordinaria.
STATI UNITI
Capitano: Jim Furyk
Vicecapitani: David Duval, Zach Johnson, Matt Kuchar, Davis Love III, Steve Stricker
Giocatori: Bryson Dechambeau, Tony Finau, Rickie Fowler, Dustin Johnson, Bruce Koepka, Phil Mickelson, Patrick Reed, Webb Simpson, Jordan Spieth, Justin Thomas, Bubba Watson, Tiger Woods.
Tra gli americani, le scelte del Capitano sono state: Woods, Dechambeau, Finau e Mickelson.