Nella notte tra martedì a mercoledì la prima regata ad Auckland
L’avventura può cominciare e per Luna Rossa la sfida attesa da una vita ha il contorno magico dei sogni. Dopo almeno quattro anni di lavoro, di sacrifici, carriere e famiglie stravolte e dedicate ad un unico grande obiettivo, il team Prada mette il destino nelle proprie mani e in quello dei venti apprestandosi, a partire dalla notte tra martedì a mercoledì, a scalare la montagna sulle acque del golfo di Huaraki: strappare la ‘Coppa delle cento ghinee’ al team New Zealand e vincere l’America’s Cup per la prima volta nella storia della vela italiana. Si tratta di una impresa da eroi che i bookmakers hanno già catalogato come assai improbabile. Ma da giorni nel team azzurro ci si ripete che soltanto una cosa rende un sogno impossibile, la paura di fallire. E Luna Rossa, puntando su classe, estro, esperienza e tecnologia, ha preparato tutto nei dettagli per provare a ribaltare i pronostici e spegnere gli scetticismi arrivati dagli opinionisti della stampa anglosassone secondo cui se il co-timoniere James Spithill dovesse vincere diventerebbe il ‘Maradona della vela’, facendo così un parallelo con il calcio e i suoi campioni senza tempo. Forse non basterà una ‘mano de Dios’ ma almeno quella di Eolo potrebbe aiutare l’imbarcazione italiana ad indirizzare il destino di questa sfida per la quale il team New Zealand appare strafavorito.
I neozelandesi conoscono a memoria il campo di regata e hanno fatto sapere di andare a velocità impossibili, quasi a voler creare ancora più suggestione nei rivali. Ma ‘Luna Rossa’ non trema. “Daremo tutto per cercare di portare a casa questa brocca d’argento e lo facciamo per gli italiani e per l’Italia intera”, ha dichiarato a LaPresse lo skipper e team director di Luna Rossa, Max Sirena pochi giorni fa, prima che arrivasse l’ok da parte degli organizzatori per la prima regata dopo il lockdown che ha fatto slittare, causa Covid, di dieci giorni la partenza. E’ ormai noto come Luna Rossa ami il vento inferiore ai 12 nodi, mentre Emirates Team New Zealand dovrebbe esaltarsi con brezze dai 13 in su. Le previsioni meteo dicono che le prime due regate in programma sono favorevoli ai kiwi a causa della forte intensità del vento ma che con il passare dei giorni il vento è destinato a calare.
“C’è molto spionaggio per capire cosa stiamo facendo noi e cosa stanno facendo loro, per capire se ci sono cose da studiare o da provare. Credo che entrambi i team non vedano l’ora di entrare nel box di partenza”, ha aggiunto Sirena che si sente molto sicuro e al quale non pesa troppo il paragone che viene fatto con la nazionale di calcio prima di una finale dei Mondiali. Lo stesso Spithill, che nutre grandi motivazioni per giocare nuovamente un brutto scherzo alla formazione rivale, ha voluto scaricare un po’ di tensione proprio sui kiwi affermando che sono loro i candidati naturali al successo ma che essere i favoriti non significa per questo avere la garanzia di successo. Il riferimento è all’edizione del 2013 dell’America’s Cup a San Francisco, dove Spithill inflisse a Team New Zealand una delle peggiori sconfitte della storia, portando Oracle Team USA al successo. L’Italia sogna di ripetere quella favola. Si comincerà alle 4 italiane di mercoledì ora italiana in una serie al meglio delle 13 regate. La prima squadra capace di arrivare a quota 7 punti chiuderà la contesa. E Luna Rossa sogna di tornare in Italia a vele spiegate.
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