Mai nessuna imbarcazione italiana aveva conquistato due punti nell'atto conclusivo della competizione

Luna Rossa c’è e conferma di avere tutte le carte in regola per tenere testa a Emirates Team New Zealand. Dopo la seconda giornata di gare della finale della 36/a edizione dell’America’s Cup, la situazione resta in perfetta parità: 2-2. Una vittoria a testa per le due contendenti, tornate in acqua dopo il giorno di pausa. Comunque vada, Luna Rossa si è già ritagliata un posto nella storia: mai nessuna imbarcazione italiana aveva conquistato due punti nell’atto conclusivo della Coppa: nel 1992, il Moro di Venezia si era fermato a un solo punto nella finale poi vinta da America 3 per 4-1. Ma non basterà certo questo ad accontentare la barca Prada, che ha dimostrato ancora una volta di essere all’altezza del Defender smentendo i pronostici della vigilia. Soprattutto in gara-3, nel quale Luna Rossa ha dominato e reso vita difficilissima ai Kiwi arrivati a 37 secondi: il distacco più netto fino a qui accumulato. Nella regata successiva è arrivato il ruggito di New Zealand che ha agguantato il pari. Il pomeriggio nella baia di Auckland è stato caratterizzato da condizioni di vento leggero, dagli 8-10 nodi da nord.

Il programma della giornata è stato rinviato di alcuni minuti per la presenza di barche di tifosi nel boundary, il confine del campo di regata. Nella prima prova, nelle fasi di pre-partenza, Luna Rossa è riuscita a controllare bene i neozelandesi e a portarsi sopravvento, scorrendo veloce e attraversando la linea di partenza mure a dritta con un timing perfetto. La barca italiana ha accompagnato i Kiwi sul boundary sinistro del campo, per poi virare andando a proteggere la destra. Da quel momento Luna Rossa ha gestito con grande controllo senza mai lasciare andare l’avversario, se non in un paio di occasioni. Il vantaggio è aumentato ad ogni gate: 10 secondi al primo, poi 13, 27, 22, 38. Alla fine, la barca italiana ha chiuso rifilando 37 secondi ai neozelandesi. La risposta del Defender in gara-4 non si è fatta attendere. Sibello e compagni hanno cercato di ripetere lo schema della prima partenza, ma con uno spunto di velocità in più New Zealand è riuscita ad allungarsi di qualche metro e conquistare il vantaggio, che ha mantenuto e incrementato per tutti i sei lati del percorso. E Luna Rossa è stata costretta a vestire i panni dell’inseguitore. Alla fine, la vittoria è andata ai Kiwi con 1:03 minuti di vantaggio: 2-2. La battaglia che assegnerà il più antico trofeo velico del mondo si infiamma.

Soddisfatto uno dei due timonieri di Luna Rossa, Francesco Bruni: “La giornata è molto positiva e si chiude ancora con un punto a testa. Abbiamo navigato molto bene nella prima regata, con una partenza convincente, mentre nella seconda – ha analizzato – una partenza discreta non ci ha consentito di rimanere nel bordo mure a dritta. Inoltre abbiamo fatto qualche errore in manovra che non ci ha consentito di mantenere il match aperto”. “Comunque la giornata è stata interessante, non vedo l’ora di guardare i dati per capire come possiamo migliorare”, ha aggiunto. Max Sirena, skipper e team director, ha spronato il gruppo con un post su Instagram: “Dobbiamo fare meglio! Testa bassa, tanti errori oggi da parte di tutti noi, errori che non dobbiamo e possiamo permetterci! Ci serve di lezione per tornare in acqua domani più forti! Mai mollare”. Domani, la notte tra venerdì e sabato in Italia, si torna in acqua: le condizioni saranno sostanzialmente quelle di oggi. Per le due regate in programma, dopo l’abbassamento dell’allerta covid 19 a livello 1, annunciato oggi, il race director potrà utilizzare anche i campi di regata più vicini alla costa.

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