Straordinaria prestazione del campione olimpico, che spazza via tutti i dubbi sulle sue condizioni fisiche. Sul podio anche i britannici Hughes e Azu. Ottavo l'altro azzurro Ali. Bronzo a Crippa nei 5000 metri e a Giupponi nella 35 km di marcia
Meno di dieci secondi per spazzare via i dubbi e i punti interrogativi di questi mesi. Meno di dieci secondi per confermare di essere tra gli sprinter più forti a livello mondiale. Meno di dieci secondi per riportare l’Italia sul tetto d’Europa nei 100 metri, a 44 anni dal trionfo di Pietro Mennea a Praga. Marcell Jacobs scrive un’altra pagina indelebile nella storia dell’atletica italiana, vincendo la gara regina davanti ai due britannici Zharnel Hughes (9″99) e Jeremiah Azu (10″13). L’azzurro firma la sua miglior prestazione dell’anno (9″95) nonostante la forma fisica non perfetta, come dimostra il taping tricolore alla gamba sinistra con cui ha disputato la finale. Dopo l’ottima partenza e una buona progressione, lo sprinter nato a El Paso ha mostrato meno brillantezza negli ultimi metri, resistendo comunque al ritorno di Hughes, l’avversario più accreditato alla vigilia. “E’ stata una stagione complicata. Arrivare a questo Europeo e portare a casa l’oro è entusiasmante e mi dà molto fiducia. Molte persone pensavano che non avrei nemmeno partecipato – le prime parole del neo campione europeo – Non sono soddisfattissimo della gara, in semifinale ho corso meglio, in finale c’era un po’ di tensione ma sono riuscito ad arrivare davanti a tutti e questo è quello che importa”.
Lo sprinter azzurro, che non è potuto essere protagonista a Eugene, fermato da un infortunio al grande adduttore della coscia destra che non gli ha permesso di disputare la semifinale ai Mondiali, ha vissuto una stagione travagliata, segnata da un’infezione gastrointestinale contratta a Nairobi in primavera alla vigilia di un meeting. Il poliziotto è rientrato a Savona facendo segnare un 10″04, crono ripetuto nelle batterie a Eugene prima dell’ennesimo stop. Jacobs si è presentato in Germania prima del resto dei compagni ma, nonostante le rassicurazioni del suo allenatore Paolo Camossi, solo quando Marcell ha corso in scioltezza la semifinale in 10 secondi netti tutte le perplessità sulle reali condizioni del campione olimpico sono state spazzate via.
L’acuto di Jacobs ha suggellato una giornata più che positiva per l’atletica azzurra, a testimonianza della nuova dimensione che ha assunto il nostro movimento. Oltre all’oro dello sprinter di Desenzano del Garda sono arrivati due bronzi, da Matteo Giupponi nella 35 km di marcia e da Yeman Crippa nei 5000 metri, senza trascurare il sesto posto – con tanto di record italiano che resisteva da 26 anni – di Dario Dester nel decathlon e l’ottavo posto nella finale dei 100 di Chituru Ali (e personale in 10″17). Bene anche Gianmarco Tamberi, che ha superato le qualificazioni dell’alto a quota 2.21 (con un errore al primo tentativo) dando appuntamento alla finale di giovedì. “Mi sono sentito anche molto bene fisicamente, questo è molto importante per me – ha evidenziato Gimbo – Dopo il Covid ho fatto molta fatica e questo mi fa ben sperare”. Dopo le magiche notti di Tokyo l’atletica italiana non vuol smettere di brillare sotto le luci dell’Olympiastadion.
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